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Dissesto finanziario, il debito è di oltre 30 milioni

municipio vibo

L’ultima parola, o meglio numero, non è scritto ma ad un punto di svolta, a tre anni dall’insediamento della commissione straordinaria di liquidazione a seguito della dichiarazione di dissesto, palazzo “Luigi Razza” è giunto: la massa passiva ammonta a 30 milioni 505mila euro 511,96 euro. Una “pratica” che, però, si chiuderà nel momento in cui la cifra sarà liquidata e chiusa. Ma, messo nero su bianco quanto il Comune dovrà pagare e, considerato che le casse sono al verde, la strada da percorrere individuata dagli amministratori è stata quella della procedura semplificata di liquidazione, che consentirà di ridurre il debito, attraverso transazioni, per cui l’Organo di liquidazione potrà proporre riduzioni ai creditori tra il 40 e il 60%, riducendo la massa passiva a circa 13 milioni.

Così, infatti, è stato deliberato dalla Giunta Costa (n. 230 del 7 settembre) con cui si è stabilito «di aderire alla procedura semplificata di liquidazione dei debiti (art. 258, del D. Lgs. 267/2000), così come proposta dall’Osl». Procedura che consente al Comune di tagliare anche sui tempi ma che a “pagare” saranno i creditori – esclusi i crediti privilegiati per i quali sarà dovuto il 100% – ossia quanti attendono di essere pagati e che accettando le transazioni – possono anche rifiutare ma nella consapevolezza che i tempi si allungherebbero – offriranno uno “sconto” all’Ente sul dovuto.

In tal senso, la delibera approvata dall’esecutivo fa il punto sul default e sulla procedura: dai lavori della commissione che si è insediata nel dicembre 2013 alla proposta della stessa dello scorso 10 agosto di adottare la «modalità semplificata di liquidazione». Procedura che porta ad un “abbattimento” di circa il 50% e che appare come l’unica soluzione, considerato che alla «situazione debitoria bisogna far fronte con le entrate di pertinenza della gestione commissariale» il cui fondo cassa ammonta a 4.968.183,95 euro, «non sufficiente a coprire la massa passiva» e anche la vendita dei beni (stimati per 8.582.986,00 euro) non è una strada percorribile.

Ergo, l’alternativa della procedura semplificata per cui «l’indebitamento si riduce sensibilmente ad una misura, ritenuta “equa” dall’Organismo di liquidazione, corrispondente al 50% della massa passiva» in considerazione anche dell’impossibilità del Comune di ripianare il debito. Procedura che, quindi, andrebbe a modificare lo “schema”, con transazioni che porterebbero alla rimodulazione del debito fino a 18milioni 375mila 662,68 euro e, si legge nel provvedimento, «dalla suddetta cifra viene detratto l’importo della massa attiva dell’Osl, pari ad 4.968.183,95 euro e, pertanto, l’importo si riduce ad 13.407.478,73 euro». Sic, «l’adesione che costituisce una decisione necessaria a salvaguardia dell’interesse pubblico generale costituito, nella fattispecie, dal risanamento finanziario dell’Ente».

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