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Su Nicotera la scure del Prefetto

Su Nicotera la scure del Prefetto

Parte dalla Prefettura di Vibo la proposta di scioglimento del consiglio comunale, mentre il Pd e il sindacato Ugl-LeS Polizia, si accodano al Coisp nella richiesta di dimissioni del sindaco Pagano e rimane alta l’attenzione sugli esiti delle attività investigativa. Dal palazzo della Procura non trapelano novità di rilievo sulla indagini relative all’atterraggio dell’elicottero della “Rotortech srl” di San Prisco (Caserta) con a bordo Antonio Gallone, piccolo imprenditore con pendenza penale in corso, e la sua sposa, nonché ad accertare eventuali responsabilità, omissioni e abusi nelle procedure burocratiche.

Non sorprende, poi, il fatto che la Prefettura abbia inoltrato al ministro dell’Interno Angelino Alfano la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Nicotera a seguito delle verifiche svolte dalla commissione di accesso agli atti durante i sei mesi di permanenza in Comune. La tesi sarebbe quella delle infiltrazioni mafiose negli organi elettivi e conseguenti condizionamenti. Sarebbero state individuate anche anomalie in qualche atto amministrativo, nonché rapporti degli amministratori con «soggetti controindicati».

La proposta del prefetto non è da porre in relazione con la vicenda dell’elicottero ancora oggetto di indagini da parte della magistratura. Per certo, l’episodio ha accelerato le procedure di valutazione della relazione prefettizia e il clamore mediatico potrebbe spingere il Viminale a velocizzare ogni decisione.

Il clima, insomma, si scalda. A far prendere quota alle polemiche, peraltro, è una nota del partito democratico sottoscritta dai segretari regionale e provinciale Ernesto Magorno e Vincenzo Insardà. Entrambi, ritengono che «le immediate dimissioni di Franco Pagano dalla carica di primo cittadino di Nicotera siano un atto ineludibile e necessario» anche perchè «le sue ultime dichiarazioni, rilasciate agli organi di stampa (“i Mancuso hanno cose più importanti da fare che non pensare all’organizzazione di un matrimonio”) sono di una gravità inaudita e non sono in alcun modo conciliabili con una carica pubblica».

Queste parole, a parere di Magorno e Insardà, tenderebbero «quasi a voler accreditare nell’immaginario collettivo che una delle cosche più potenti al mondo possa svolgere una qualche attività di valore, da classificare in una scala di importanza». In ogni caso Magorno e Insardà sono certi che «la Procura e la Dda faranno luce sull’accaduto» mentre impelle «la necessità di porre un primo punto sulla vicenda, restituendo spazio ai cittadini onesti e laboriosi di Nicotera».

A stretto giro di posta arriva la replica di Pagano che, oltre a chiarire il senso delle sue parole ai microfoni della Rai, non risparmia ai due segretari pesanti rilievi.

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