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Pagano getta la spugna, protocollate le dimissioni

Il sindaco Pagano getta la spugna, protocollate le dimissioni

Il sindaco Franco Pagano s’è dimesso. Ieri, pochi minuti dopo mezzogiorno, ha protocollato una lettera nella quale, in maniera sintetica, espone i motivi della sua sofferta scelta che, tutto sommato, era nell’aria. Il documento è stato subito trasmesso tanto al Prefetto che ai consiglieri comunali. Ora Pagano ha venti giorni di tempo per riflettere ed eventualmente rivedere la sua decisione, cosa che appare del tutto improbabile.

Peraltro, non è da escludere l’ipotesi che, nel frattempo, il Consiglio dei ministri possa prendere in esame la proposta di scioglimento del consiglio comunale, avanzata a metà dello scorso settembre dal prefetto Carmelo Casabona, decretando la fine anticipata della legislatura per la terza volta consecutiva. Se il Consiglio non sarà sciolto e il sindaco manterrà ferma la sua scelta di mollare, i cittadini andranno alle urne nella prossima primavera. In caso di arrivo della commissione straordinaria se ne parlerà nella primavera del 2018 salvo eventuali richieste di proroghe.

Pagano, in sostanza, ha ceduto sotto il peso delle forti pressioni che dallo scorso luglio lo hanno visto prima fronteggiare a fatica la ribellione dei cittadini inviperiti per l’acqua dei rubinetti marrone e per il mare sporco, e poi gestire l’assalto mediatico legato alla gambizzazione di una ragazza nel centro della città. Neanche il tempo di respirare che esplodeva il caso dell’elicottero atterrato in largo Roberto il Guiscardo. Se al tutto si aggiunge il peso di seri problemi familiari diventa facile comprendere il perchè della sua scelta improvvisa «ma necessaria – si legge nelle dimissioni – per far ritrovare alla mia famiglia e a me stesso la serenità quotidiana fortemente compromessa in questi ultimi giorni».

Il primo cittadino ringrazia anche tutti i consiglieri comunali perchè «mi siete stati vicini e mi avete supportato fattivamente nei momenti più dolorosi della legislatura» e specialmente «quando sono stato, unitamente alla mia famiglia, bersaglio del fuoco criminale».

In effetti, negli ultimi giorni Pagano non nascondeva più la sua profonda amarezza per il susseguirsi di eventi che hanno innescato un battage mediatico senza precedenti. Battage che, ultimamente, ha proiettato, a livello nazionale e internazionale, l’immagine devastante di una città condizionata dalla criminalità organizzata con conseguente, immediato intervento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia prima e della Direzione distrettuale antimafia dopo.

Sulle dimissioni del primo cittadino arriva puntuale una nota congiunta sottoscritta da Coisp, “ConDivisa” e “AmmazzateciTutti”, i quali invitano a «non abbassare la guardia nel Vibonese».

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