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Superenalotto record,
è caccia al vincitore

Superenalotto record, è caccia al vincitore

Il giorno dopo lo storico sei al Superenalotto la caccia al vincitore è proseguita senza sosta. Per le vie di Vibo Valentia ieri non si è parlato d’altro. E il cerchio intorno al fortunato scommettitore, per così dire, è andato gradualmente a restringersi. D’altronde, in una piccola comunità, con meno di 30mila abitanti (un terzo dei quali residenti nelle frazioni), dove tutti si conoscono, risalire all’identità di chi gioca in una determinata ricevitoria è decisamente meno complesso di quanto possa apparire.

Con ogni probabilità, chi ha vinto rientra nel novero degli scommettitori che si recano ogni giorno nella tabaccheria dei fratelli Lo Bianco per sfidare la sorte con una manciata di euro. Ecco perché ieri, già dalle prime luci del giorno, è sembrata convinzione diffusa tra i più che «il neo-plurimilionario difficilmente fosse venuto da Marte».

Le prime indiscrezioni hanno voluto che si trattasse di un imprenditore della zona. Un professionista ben noto alla comunità e per diverso tempo impegnato nella gestione della cosa pubblica. L’uomo si sarebbe recato nella ricevitoria nel tardo pomeriggio di due giorni addietro. E lo avrebbe fatto all’incirca nell’orario a cui risale la giocata da appena tre euro, valsa il secondo jackpot della storia. Per l’esattezza 163.538.706 euro a cui vanno aggiunti ulteriori 2 milioni di euro per aver azzeccato, record dei record, anche il Superstar. In totale, oltre 165 milioni ai quali vanno detratti i 10 milioni destinati a finire nelle mani dello Stato.

Ma “gli… investigatori” battono pure altre piste. Una seconda ipotesi condurrebbe dritto dritto ad una donna di mezza età, abituata a recarsi costantemente in quella tabaccheria. Stranamente, di entrambi gli indiziati nelle ultime ore si sarebbero “perse” le tracce. Sembrerebbero entrambi svaniti in una nuvola di fumo che li protegge forse dal clamore dei media e dell’opinione pubblica.

Intanto, dopo la straordinaria vincita nella ricevitoria Lo Bianco si è registrato un boom di giocate, con persone in fila per presentare la loro schedina.

Chi è rimasto a popolare le vie del centro di Vibo Valentia sono i tanti cittadini rimasti a bocca asciutta e tornati, al termine di una notte insonne, al tran tran della vita quotidiana. Disillusi, dopo averci sperato per un attimo, ma intenti a dare consigli al loro fortunato conterraneo sul modo in cui spendere la stratosferica cifra.

Le loro impressioni hanno dominato la giornata di ieri. Tra quanti frequentano la nota tabaccheria della fortuna, a due passi dalla centralissima piazza Martiri d’Ungheria, la convinzione era quella di «essere passati ad appena qualche centimetro dal giocatore baciato dalla dea bendata». I titolari dell’attività sono stati i primi a rendersi conto di esserselo ritrovato «davanti e di aver eseguito manualmente la giocata del secolo», che li ha resi noti sui media nazionali ed internazionali.

E dunque a carte scoperte, dopo una notte insonne, sono apparsi tra i primi ancora in preda all’entusiasmo. «L’auspicio – ha spiegato la signora Italia – è che il fortunato vincitore investa questo denaro su questo territorio per dare lavoro. Speriamo davvero non decida di andare via. Magari venisse alla luce qualche attività!».

Da via Dante Alighieri a corso Vittorio Emanuele III il passo è stato breve. Ma i desideri dei vibonesi sono apparsi ricorrenti. Qualcuno ha confessato che «la cifra lo confonde» e ha preferito «non pensarci». Diversi, invece, hanno espresso un desiderio. Con una somma del genere in mano, in molti hanno detto che avrebbero aiutato «i terremotati», altri «gli indigenti». Qualcuno ha rammentato con gli occhi lucidi le difficoltà familiari: «Fratelli e genitori senza lavoro… Figli e nipoti a cui a stento si riesce a pensare con una pensione da appena ottocento euro al mese». Tra i desideri ricorrenti dei giovani, «un viaggio» magari legato «a un’opportunità di studio». Il più franco è stato un commerciante. Seduto dietro il suo bancone, senza battere ciglio ha confessato: «Un montepremi così elevato andava suddiviso tra più persone. Spero che il vincitore sia magnanimo e faccia un po’ di “caritas” in un territorio così malmesso».

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