Tre persone, tra cui un sacerdote di 35 anni, don Felice La Rosa, sono state arrestate dalla Squadra mobile di Vibo Valentia perché ritenuti responsabili a vario titolo di prostituzione minorile e corruzione di minorenne.
I tre, oltre al prete, ex parroco di Zungri, sono un cittadino bulgaro e un pensionato. Le indagini a carico dei tre sono partite dalle investigazioni avviate dopo un omicidio avvenuto nel dicembre scorso a Vibo Valentia. Nel corso di alcune intercettazioni telefoniche avviate nei confronti di persone ritenute vicine alla vittima sono emersi elementi di responsabilità a loro carico. In particolare il bulgaro avrebbe proposto agli altri prestazioni sessuali da parte di un quindicenne straniero chiedendo in cambio del denaro. Dalle intercettazioni è emerso che i due hanno accettato la proposta pagando, a fronte delle prestazioni, 50 euro.
Le ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico dei tre sono state emesse dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo calabrese. L'operazione è stata denominata Settimo cerchio. Le indagini, eseguite con il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Catanzaro, competente per il reato di prostituzione minorile, e nello specifico del Procuratore capo, Nicola Gratteri, del Procuratore aggiunto, Vincenzo Luberto e del sostituto Procuratore Debora Rizza, hanno permesso di accertare che il cittadino bulgaro, non esitava a coinvolgere negli incontri sessuali anche altri minori, allorquando gli si presentava l'occasione. I fatti si sarebbero svolti tra Vibo Valentia, Mileto e Briatico.
É stato sospeso "a divinis" da mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, don Felice La Rosa, il sacerdote arrestato dalla Squadra mobile di Vibo Valentia con l'accusa di prostituzione minorile e corruzione di minorenne. É quanto riferisce una nota diramata dalla Diocesi, in cui si aggiunge che lo stesso vescovo "ha espresso tutto il suo rammarico ed il suo profondo dolore per i gravi fatti contestati al sacerdote che hanno portato al provvedimento restrittivo". "Mons. Renzo esprime, altresì - é detto ancora nel comunicato - piena fiducia nella magistratura perché i fatti siano acclarati nella giusta dimensione ed tal fine dichiara la sua piena disponibilità e collaborazione. Il presule, dopo avere disposto la sospensione del sacerdote, avvierà immediatamente tutte le procedure previste dal Diritto canonico e dalle direttive emanate dalla Santa Sede". "Il vescovo, infine - conclude la nota - invita paternamente la comunità ecclesiale diocesana, ferita dalla notizia, alla preghiera per le persone coinvolte, in primo luogo per le vittime minorenni, cui esprime vicinanza e solidarietà, e per il sacerdote stesso. Si esorta la comunità diocesana a rimanere salda nella fede, consapevole che solo un cammino di grazia e santità può vincere il male".
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