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Catanzaro sempre più giù, scendono in campo i tifosi

Catanzaro sempre più giù, scendono in campo i tifosi

Nove sconfitte in campionato: il Catanzaro si avvicina pericolosamente alla doppia cifra, sempre più ultimo, sempre più distante dalla zona che vale la salvezza diretta, lontana cinque punti. Poco importa che a Foggia i giallorossi abbiano ceduto con l’onore delle armi, almeno in termini di risultato. Fra l’1-0 dello “Zaccheria” e il terno rimediato a Lecce due mesi fa, o il poker incassato a Matera trenta giorni dopo, cambia poco: la classifica continua a far piangere nonostante l’impronta tattica più razionale e accorta impressa da Zavettieri, il successo manca da troppo tempo (9 ottobre, 3-1 sul Taranto) e il nuovo tecnico è ancora alla ricerca del suo primo acuto dopo 5 panchine.

In Puglia una squadra in piena emergenza e con una difesa messa insieme raschiando il fondo del barile e attingendo dalla Berretti (Imperiale) ha fatto ciò che ha potuto, intasando gli spazi centrali con il 5-3-2, undici uomini dietro la linea del pallone e una prestazione interamente votata al sacrificio. Non è bastato. Certo, il calendario ha avuto il suo peso soprattutto negli ultimi tre turni, presentando di fila Juve Stabia, Catania e Foggia, e le squalifiche e gli infortuni, che hanno privato il Catanzaro di otto giocatori (anche Roselli avrebbe accusato problemi fisici, come ha sottolineato il coach dopo la gara), hanno fatto il resto.

Ma gli alibi non servono a nulla e sono ampiamente terminati: domenica, nel derby interno con la Reggina, è obbligatorio vincere per non rischiare di aumentare il divario dalla penultima (il Melfi, impegnato in casa con il Monopoli), vedere scappare proprio gli amaranto (che hanno appena tre punti in più e non vincono anche loro dal 9 ottobre), e in definitiva calpestare ogni piccola speranza di rimonta salvezza.

Il greco e il francese in prova. Da oggi, al “PoliGiovino” (ore 14.30), si ricomincia a lavorare senza Zavettieri, impegnato al Supercorso di Coverciano. Il coach tornerà a dirigere i suoi giocatori domani. Restano nebulose le posizioni dei due difensori arrivati in prova la settimana scorsa: la società non ha voluto comunicare le sue intenzioni sull’ellenico Konstantinos Rougalas e sul transalpino Steven Paulle. Il primo dovrebbe essere testato ancora in questi giorni, mentre il secondo, che pare non abbia convinto lo staff tecnico, avrebbe già lasciato la Calabria.

Tifoseria. Prove di unità fra club organizzati (Catanzaro club e club Banelli) e singoli tifosi, che si sono incontrati nel weekend discutendo, come hanno sottolineato in una nota diramata al termine della riunione, delle «possibili azioni da compiere per mantenere alta l’attenzione sulle sorti del sodalizio giallorosso. L’opinione comune è che l’esperienza della famiglia Cosentino alla guida del Catanzaro sia giunta al termine. Speranzosi che non sia troppo tardi per salvare la categoria. Troppo evidente lo scollamento con qualsiasi componente di una città che in 6 anni ha tollerato in modo pacato e civile i ripetuti scempi perpetrati a danno dell’unico fattore in grado di accomunare migliaia di persone. Compattezza e coesione le parole d’ordine».

I tifosi (cinquanta in tutto) hanno affermato che si sta valutando la possibilità di «creare un gruppo di lavoro intorno al quale coagulare idee e iniziative tali da investire del problema Catanzaro l’imprenditoria e le istituzioni, con in testa il sindaco. È per questo motivo che al termine dell’incontro, con voto unanime, si è deciso di indire la giornata dell’orgoglio giallorosso per la partita di Cosenza del 22 dicembre».

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