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Catanzaro, il quadro è sempre più desolante

Catanzaro, il quadro è sempre più desolante

Il quadro è desolante. Più degli ennesimi errori collettivi e individuali di una squadra che ha dimenticato come si vince anche contro avversari alla portata, dei limiti tecnici e numerici di un organico insufficiente e male assortito, di una società immatura e disattenta nei momenti clou della stagione, è il blocco mentale del Catanzaro a non lasciare presagire nulla di buono per il futuro prossimo. Chi si aspettava che il campo, grazie a un calendario finalmente abbordabile, potesse far vedere la reazione necessaria e irrinunciabile dei giallorossi, è rimasto ancora una volta deluso e in preda alla rabbia. La tifoseria, in rivolta contro Di Bari e compagni, dopo essere stata illusa in estate, è adesso quasi rassegnata a convivere con lo spettro di una retrocessione fra i dilettanti che si fa sempre più concreta.

Anche Zavettieri è finito nel tritacarne delle critiche di una piazza in contestazione continua. E non solo dagli spalti. Da domenica sera il tecnico ha attratto critiche su critiche per aver ricevuto, ricambiando con un sorriso, la maglia amaranto del terzino Maesano. Il gesto, avvenuto a centrocampo qualche secondo dopo la fine della gara con la Reggina, non è andato giù a diversi sostenitori: mancanza di rispetto è stato il commento più diffuso sul web. Che però non tiene conto della parentela fra i due (Zavettieri e Maesano sono cugini) e, soprattutto, lascia il tempo che trova considerando il contesto: ultimo posto in classifica, vittoria che manca dal 9 ottobre, tre pareggi e tre sconfitte da quando è stato esonerato Somma. Insomma, ci sarebbe ben altro su cui canalizzare la collera, però non si può negare che la polemica causata dallo scambio rappresenta solo l’ultimo sintomo della “malattia” che sta squassando l’ambiente.

Le paure dei supporters fanno il paio con un gruppo di giocatori timoroso e privo di nerbo, incapace di reagire in maniera decisa. Il richiamo al lavoro, fatto da Giovinco in sala stampa subito dopo il derby, è banale e vacuo, un giro di parole da utilizzare in base alle necessità nell’impossibile tentativo di placare le tensioni fra il “Ceravolo” e il “PoliGiovino”. Dove ieri mattina il gruppo ha ripreso subito gli allenamenti in vista della seconda di tre giornate consecutive in chiave salvezza: sabato, alle 14.30, si gioca a Siracusa; martedì 6 dicembre, nel turno infrasettimanale (ore 20.30), è di nuovo derby, stavolta contro la Vibonese. Inutile sottolineare quanto siano fondamentali i questi confronti per una squadra che, Taranto a parte, è riuscita a perdere punti con ogni diretta concorrente alla permanenza nella categoria.

È una settimana piena quella cominciata con una seduta defatigante per chi è stato impegnato con gli amaranto, tecnica con partitella finale per gli altri. Il programma degli allenamenti prevede sessioni pomeridiane sia oggi che giovedì oltre alla doppia razione di domani (tutte a Giovino); la rifinitura, venerdì mattina, è fissata al “Ceravolo”.

Per Zavettieri problemi di due generi: il primo riguarda il recupero degli infortunati Baccolo, Carcione e Cunzi. Forse solo l’attaccante potrebbe ritornare disponibile per il match in Sicilia, mentre per gli altri bisogna ancora chiarire i tempi del possibile rientro in campo. Il secondo è legato alla botta psicologica incassata dai calciatori per l’ennesima occasione sprecata. Quanto servirebbero i tre punti.

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