Dai misteri gaudiosi a quelli dolorosi il passo è stato breve. All’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia i grani di un rosario, troppe volte recitato, continuano a scorrere nelle mani di chi, nell’arco di pochi giorni, è passato dalla gioia per la nascita di Giada, al dolore per la perdita della sua mamma, che lascia un altro bimbo in tenera età.
Una tragedia che ne richiama alla mente altre, che riapre il “protocollo” delle verifiche, delle indagini e degli esami, di quelli unici e irripetibili. Di nomi iscritti sul registro degli indagati. Un triste copione che viene ripetuto – a garanzia dei familiari di Tiziana Lombardo, morta a 37 anni, e dei medici che l’hanno assistita durante il ricovero – nella speranza di fare piena chiarezza, di spazzare ogni dubbio e, comunque, di accertare qualora vi fossero state, eventuali responsabilità. In quest’ottica e in questa direzione si muovono da una parte la Squadra mobile e la Procura di Vibo dopo la denuncia di Antonio Libertino marito della signora Tiziana (che si è presentato in Questura accompagnato dall’avv. Francesco Ruffa), dall’altra l’Azienda sanitaria.
E si muove pure il ministro della Salute. Beatrice Lorenzin, infatti, ha chiesto «urgente trasmissione della relazione» su quanto accaduto in tre ospedali d’Italia. Pertanto la task-force sarà al lavoro all’ospedale di Procida (dove è morta una bimba di 4 mesi) e verificherà le procedure di quanto accaduto a Vibo Valentia in relazione al decesso della giovane, originaria di Paravati e residente a Santa Domenica di Ricadi. Inoltre i dirigenti del ministero della Salute, con esperti di Agenas, delle Regioni e del Nas si occuperanno pure della morte di un feto al San Giovanni di Roma.
Intanto per la tragica vicenda accaduta allo Jazzolino di Vibo sul registro degli indagati sono finiti i nominativi dei medici (primario incluso) in servizio in Ginecologia durante i giorni di ricovero di Tiziana Lombardo. Dieci in tutto per i quali l’ipotesi di reato è di omicidio colposo. Si tratta dei dottori: Rocco Fiaschè, Salvatore Falcone, Antonella D’Alessandro, Tommaso Sirgiovanni, Pasquale De Bartolis, Daniela Fusca, Gianfranco Marataro, Marianna Carnovale, Vincenzo Mangialavori e Oscar Cimadoro (primario), ai quali su disposizione del pm Claudia Colucci, è stato notificato dagli uomini della Mobile l’avviso che dispone l’autopsia.
E l’esame sul corpo della 37enne, deceduta giovedì sera a causa di una emorragia addominale massiva è in programma stamattina. Per le 10,30 in Procura è previsto il conferimento dell’incarico a cui seguirà l’autopsia da parte della dottoressa Katiuscia Bisogni. Accanto a lei ci sarà il dott. Massimiliano Cardamone consulente della famiglia.
Nel frattempo l’Asp di Vibo, a conclusione di un incontro – convocato dal dg Angela Caligiuri con i medici che hanno assistito la giovane – evidenzia che «le cure prestate a Tiziana Lombardo sono state tempestive». E nel porgere «le più sentite condoglianze ai familiari» e nel rivolgere «un pensiero affettuoso ai figli», l’Asp comunica che «durante l’incontro sono state acquisite tutte le notizie utili al fine di valutare i comportamenti dei sanitari che hanno assistito la paziente sin dal suo ingresso in ospedale». Dal confronto con i sanitari – secondo quanto reso noto dall’Azienda sanitaria – «è emerso che il tragico evento si è verificato nonostante la tempestività delle cure prestate e l’impegno profuso dai medici che non hanno lasciato nulla di intentato nel tentativo di impedire quello che purtroppo alla fine si è verificato». Infine l’Asp di Vibo, allo scopo di chiarire ogni aspetto riguardante la grave vicenda «si rende disponibile a collaborare con gli organi competenti per tutte le utili azioni che gli stessi riterranno opportune e indispensabili, nella consapevolezza che profonderanno massimo impegno nel dirimere ogni dubbio circa le cause che hanno determinato il tragico evento».
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