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Il corpo crivellato sotto un albero di ciliegio

Il corpo crivellato sotto un albero di ciliegio

Si tingono di sangue le campagne girifalcesi, teatro di un omicidio efferato: un uomo ucciso a colpi di arma da fuoco.

Il cadavere di Angelo Antonio Maletta, conosciuto come Tony, 49 anni, operaio edile, è stato rinvenuto in contrada Cannavù, nei pressi di un podere di sua proprietà lungo la strada provinciale 172 che collega Borgia e Girifalco.

Come detto l’uomo è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco in quella che sembrerebbe un’esecuzione avvenuta alla luce del giorno, in un luogo peraltro non troppo isolato. Il suo corpo è stato ritrovato riverso sotto un albero di ciliegio, a pochi metri da una casupola di campagna, non molto lontano dalla strada provinciale da cui si snoda il sentiero, non troppo lungo, che conduce al luogo in cui è avvenuta la macabra scoperta.

Il cadavere di Tony Maletta è stato rinvenuto ieri mattina, verosimilmente poco dopo la sua uccisione avvenuta nelle prime ore del mattino. La segnalazione, che ha messo in moto la macchina investigativa, è partita da un passante che, avendo notato tra l’erba la sagoma di un uomo, ha chiamato i soccorsi e avvisato i carabinieri.

Sul posto, intorno alle ore 8.30, sono intervenuti gli uomini del nucleo operativo della Compagnia di Girifalco, del reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro e del reparto investigazioni scientifiche che hanno avviato le indagini sulla scena del delitto, per ricostruire l’esatta dinamica del terribile omicidio. I primi rilievi effettuati sul corpo della vittima hanno consegnato un quadro che ha permesso agli inquirenti di ipotizzare che i colpi fatali, che hanno freddato Maletta, siano stati sparati da più armi da fuoco, verosimilmente da un fucile caricato a pallettoni, com’era emerso già dalle prime ricostruzioni degli inquirenti, e da una pistola. I proiettili, esplosi probabilmente da distanza ravvicinata, hanno colpito l’uomo al torace, trafiggendolo da parte a parte.

Le indagini per fare luce sulla morte dell’operaio, che abitava a Borgia in contrada Pozzo, assieme alla sua famiglia, sono coordinate dal pubblico ministero Paolo Petrolo. Gli inquirenti stanno vagliando tutta una serie di ipotesi per individuare la matrice del delitto, che non si esclude possa essere collegato al mondo della droga: l’uomo infatti anni addietro era rimasto coinvolto in una inchiesta su vicende legate allo spaccio di sostanze stupefacenti. Maggiori elementi a supporto delle indagini arriveranno dall’autopsia che verrà disposta nelle prossime ore sul corpo dell’uomo, sul quale ieri mattina è stata effettuata un’ispezione cadaverica.

Il nuovo fatto di violenza, dopo un periodo di relativa calma in un territorio segnato da una lunga scia di sangue, ha sconvolto l’opinione pubblica delle comunità di Borgia e Girifalco. La notizia dell’omicidio, avvenuto a pochi metri da una strada trafficata, si è sparsa a macchia d’olio; nel giro di pochi minuti l’area, transennata per non intralciare le indagini e dei rilievi di rito, è stata assediata da curiosi che i carabinieri sono stati costretti ad allontanare per ripristinare un minimo di regolarità nella viabilità sulla provinciale.

In un caso i carabinieri hanno addirittura proceduto all’arresto. In manette è finito Ubaldo Codamo, ventiduenne borgese, che evidentemente conosceva la vittima e che ha fatto irruzione sulla scena del delitto, pretendendo di avvicinarsi al cadavere e inveendo contro il maresciallo dei carabinieri della stazione di Borgia Antonio Macrì, intervenuto per allontanarlo. Il giovane è stato fermato perché, in violazione del regime di sorveglianza a cui è stato sottoposto, si trovava fuori dal suo comune di residenza.

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