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Operazione "Stammer", i dettagli

cocaina

I provvedimenti di fermo disposti dalla Dda di Catanzaro erano scattati all’alba del 24 gennaio scorso. In quell’occasione finirono agli arresti ben 54 persone indagate di traffico internazionale di droga. Tra loro soggetti facenti parte di una ramificata organizzazione criminale di stampo ’ndranghetistico dai «marcati profili internazionali» capace di pianificare l’importazione di otto tonnellate di cocaina dalla Sud America.

Ma l’inchiesta ora si allarga. I magistrati catanzaresi non solo hanno provveduto a reiterare le misure cautelari a carico delle persone in precedenza coinvolte, ma hanno chiesto e ottenuto dal Gip distrettuale gli arresti di altre 14 persone che risultavano già indagate nell’ambito dell’inchiesta denominata “Stammer”. Così i carabinieri del Ros e gli uomini del Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno provveduto a notificare ben 68 provvedimenti cautelari ad altrettanti indagati, molti in carcere altri invece ai “domiciliari”.

Le indagini, in particolare, hanno consentito di disarticolare un’organizzazione estremamente complessa, composta da diversi sodalizi criminali, riconducibile alle cosche della ’ndrangheta vibonese al centro del colossale traffico internazionale di cocaina. Si tratta in particolare del gruppo facente capo ai Fiarè di San Gregorio d’Ippona, ai Pititto-Prostamo-Ianenllo di Mileto e della ’ndrina di San Calogero. Tutte organizzazioni satelliti rispetto alla più nota ed egemone cosca dei Mancuso di Limbadi con la partecipazione delle consorterie della Piana di Gioia Tauro e di quelle operanti nella provincia di Crotone.

I calabresi, secondo quanto emerge ancora una volta dalle indagini che sono state cristallizzate all’interno dell’ordinanza vergata dal Gip di Catanzaro, avrebbero trattato con i “Cartelli Sudamericani” l’importazione di otto tonnellate di cocaina (carico questo che è stato sequestrato in Colombia) già stoccata e nascosta in una piantagione di banane non distante dal porto di Turbo, mentre in Italia nel porto di Livorno, le Fiamme Gialle hanno sequestrato nel corso delle indagini, il cosiddetto “carico di prova”, consistente in 63 chilogrammi di cocaina pura, occultata all’interno di cartoni contenenti banane.

L’intera operazione ha permesso di infliggere all’organizzazione rilevanti perdite economiche, sia sotto il profilo dei capitali investiti che dei mancati guadagni: la droga complessivamente sequestrata, una volta lavorata ed immessa in commercio, avrebbe fruttato all’organizzazione oltre 1 miliardo e 600mila euro.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notifica a Rosario Arcuri, detto “Saro il Vecchio”, di Rosarno; Fortunato Baldo di Mileto; Massimiliano Bufalini di Supino; Francesco Buonvicino di Mesoraca; Leonaro Caerio Ocampos, alias “Crisobal” (spagnolo); Jaime Eduardo Cano Sucerquia alias Jota Jota (colombiano); Antonino Cannizzaro di Rosarno; Gregorio Cannizzaro di Rosarno; Giuseppe Capano di Breno (Bs); Giuseppe Careri di Rosarno; Wael Chanboura di Forlì; Rocco Cutrì di Sinopoli; Harol Da Costa, alias Jhon Peludo (colombiano); Pasquale Feroleto di Lamezia; Filippo Fiarè di San Gregorio; Antonino Fogliaro, alias “Tonino u’ Rajkaard” di Mileto; Armando Galati di Mileto; Franco Greco di Mercedusa; Antonio Grillo, alias “Il traduttore” di San Calogero; Giuseppe Grillo di San Calogero; Pasquale Grillo di San Calogero; Giuseppe Grimaldi di Mesoraca; Domenico Iannello di Mileto; Giuseppe Iannello di San Calogero; Rocco Iannello di Mileto; Jaime Eduardo Karlsson, alias “El Coronel” (Uruguay); Domenico Lentini di San Marcello Pistoiese; Fortunato Lo Schiavo di Mileto; Luigi Mannarino di Mesoraca; Osvaldo Mena Nunez (Repubblica Domenicana); Giuseppe Mercuri, detto Peppe, di San Calogero; Enzo Messina di San Pietro Casale; Sergio Minotti di Bellinzona; Ernesto Oliva di Terranova di Sibari; Salvatore Paladino di Rosarno; Massimo Pannaci di Vibo Valentia; Giuseppe Vittorio Petullà di Carate Brianza; Giuseppe Pititto di Mileto; Mario Pititto di Rosarno; Pasquale Pititto di San Giovanni di Mileto; Salvatore Pititto, detto “Turi”, di Mileto; Massimo Polito di Mileto; Angelo Ruggero di Vibo Valentia; Antonino Ruggiero di Vibo Valentia; Franco Scandellari di Bologna; Francesco Serrao di Mesoraca; Domenico Stagno di Sala Bolognese; Francesco Ventrici di Bentivoglio (Bo) originario di San Calogero; Massimiliano Antonio Varone di Mileto; Oksana Verman di Vibo Valentia (collaboratrice di giustizia).

Arresti domiciliari, invece, per Milena Rios (colombiana); Vincenzo De Gaetano di Napoli; Antonio Maria Feroleto di LameziaTerme; Domenico Luccisano di Mileto; Vania Luccisano di Mileto; Fulvio Luccisano,di Mileto; Aurelio Mandica di Frosinone; Mariantonia Mesiano di Mileto; Anna Palazzo di Palermo; Gianluca Pititto di Mileto; Ergis Rexha (albanese); Calogero Rizzuto di Palermo; Luna Suarez Garcia; Antonino Nazzareno Suppa di Francica

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