Arrivano da sole al pronto soccorso. Le amiche le abbandonano e bocche cucite
Arrivano tutte “fatte”. Sole e di notte. Hanno quindici, anche dodici anni. Soprattutto ragazzine. Non riescono a parlare quando arrivano nel reparto pediatria. Le portano lì poliziotti o carabinieri che avverono i genitori, se riescono a trovare il numero di “mami” o “papà” nella rubrica dei loro telefonini. Vengono abbandonate dalle loro amichette e compagne di scuole appena si sentono male e cominciano a vomitare. Prendono l’ectasy con 15 euro. Distruttiva.
È la Mdma, metilenediossimetanfetamina. Ti “flippa” la testa appena ingoi la pilloletta, dopo avere bevuto anche solo una bitta o un mojito. Cadono a terra e strisciano. La loro compagnia di adolescenti per paura, per stupidità, per età, si eclissa. E loro restano lì a terra, inermi. Completamente in “tilt”.
Non è la scena di un film girato a Roma o Milano. Accade a Lamezia, quasi in ogni weekend. Fiumi di ectasy fuori e dentro i locali della movida lametina, nel vecchio centro storico dove si muovono minorenni in cerca d’emozioni forti, che ancora non sanno.
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