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Cirò Marina: carne scaduta e lavoratori in nero

Cirò Marina: carne scaduta e lavoratori in nero

CIRO' MARINA

Lavoratori in nero e violazione delle norme igienico-sanitarie nella lavorazione delle carni: illeciti scoperti in un grossa azienda di Cirò Marina dai carabinieri della Compagnia agli ordini del capitano Alessandro Epifanio. I militari si sono presentati nello stabilimento di produzione e vendita di carne insieme ai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni di Cosenza ed i colleghi del Nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Crotone. Nel corso dei controlli sulla merce in vendita e nei locali adibiti alla lavorazione, sono stati individuati 6 chilogrammi di carne scaduta, e quindi potenzialmente pericolosi per la salute umana. Da qui il sequestro. Ma i sigilli sono stati posti dai carabinieri anche ad un laboratorio di circa 70 mq all’interno del quale sarebbe stata riscontrata la mancanza dei requisiti igienico sanitari previsti per legge. Per il quantitativo di carne scaduto, al titolare dell’azienda alimentare è stata comminata una multa di 1000 euro.

Somma che si è aggiunta ai 9000 mila euro di sanzione, comminati nello stesso pomeriggio all’imprenditore per la presenza in azienda, di tre operai in nero. Su quattro dipendenti al lavoro nello stabilimento e nel punto vendita, soltanto uno, infatti, sarebbe risultato regolarmente assunto. Gli altri tre sarebbero stati sprovvisti di idoneo contratto di lavoro e impiegati con un salario all’ora ben inferiore di quello normalmente previsto dai normali canoni contrattuali. Da qui, la multa al datore di lavoro di 3000 euro per ogni lavoratore sprovvisto di contratto oltre all’intimazione dell’immediata regolarizzazione contrattuale dei lavoratori pena la sospensione dell’attività. Al fine della regolarizzazione della situazione previdenziale dei lavoratori a nero, i militari hanno accertato il mancato versamento di contributi per duemila euro. Il servizio si inquadra nell’attività di contrasto delle norme in materia di lavoro e legislazione sociale oltre che delle normative sanitarie di tenuta e lavorazione degli alimenti che lo scorso 28 gennaio ha già portato alla scoperta di altri lavoratori in nero e irregolarità nello stoccaggio e conservazione dei cibi in due ristoranti ed un bar siti sul lungomare cittadino.

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