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Voci (smentite) di un altro arresto

Voci (smentite) di un altro arresto

Cirò Marina

Con un assembramento davanti alla caserma dei Carabinieri di decine di persone che inveiscono contro un’ipotetica seconda colpevole e con la decisa smentita dei carabinieri sulle voci circolate di un secondo arresto per il delitto di Antonella, si chiude un altro giorno di intense indagini su quel terribile omicidio della sera dell’8 marzo. Le campagne di Cirò Marina continuano a restituire elementi ed indizi che potrebbero avere a che fare con l’uccisione di Antonella Lettieri: della quale è accusato al momento Salvatore Fuscaldo, in carcere da giovedì scorso. Un ulteriore elemento che potrebbe corrobare le accuse contro il 50enne operaio agricolo, fermato la sera del 16 marzo dai carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, guidato dal capitano Alessandro Epifanio, è il ritrovamento nelle campagne cirotane da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo e scientifico del Comando provinciale, diretto dal colonnello Salvatore Gagliano, di un paio di scarponcini sportivi da cacciatore che presentano macchie di sangue. 

Per accertare chi li abbia indossati, sulle tracce di sudore lasciate sulle scarpe saranno eseguite le prove del dna. Ma, alcune coincidenza non giocano già a favore del fermato; dagli ambienti investigativi, si apprende che quel modello è in uso tra i cacciatori e frequentatori dei poligoni di tiro; ebbene Salvatore Fuscaldo, appassionato di armi e della caccia al cinghiale, ne calza un paio identico in una foto che lo stesso operaio ha postato sul suo profilo facebook e che lo ritrae con fucile e mimetica. Non solo, anche il numero di scarpa sarebbe lo stesso che calza il sospettato. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore, Alfredo Manca, si muovono da giorni nelle campagne di Cirò Marina come nella favola di Pollicino; scandagliano terreni coperti da uliveti e vigneti lungo il possibile percorso seguito dall’assassino nel cercare di disfarsi il più in fretta possibile e senza testimoni dell’arma del delitto, oltre che di oggetti ed indumenti che potrebbero costituire prove inconfutabili di chi la sera dell’8 marzo ha ucciso Antonella Lettieri.

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