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"In passato rimborsi spese per pranzi, viaggi e carburante"

"In passato rimborsi spese per pranzi, viaggi e carburante"

«È doveroso oltre che indispensabile, nei confronti dei lavoratori della Multiservizi, verificare se vi siano estremi per una chiamata in causa degli amministratori precedenti per responsabilità sociali ai sensi del codice civile, oltre che un eventuale danno erariale causato anche agli enti di riferimento».

A parlare così è il presidente della Multiservizi Giuseppe Costanzo che snocciola, dati alla mano, le spese sostenute dal Cda nella precedente gestione. In particolare, l'attenzione si focalizza sui “rimborsi spesa” che venivano liquidati al presidente e ai componenti del Cda. «La passata amministrazione – afferma Costanzo – con delibera del 15 luglio 2010 ha determinato un compenso aggiuntivo allo stipendio previsto dallo Statuto, pari a 10mila euro annuo per il presidente Fernando Miletta, 20mila euro annui per l'amministratore delegato Biagio D'Ambrosio e 7mila euro annui per il componente del CdA Rizzo. Prima di questa formale delibera, con buona pace dei puritani, i consiglieri che formalmente non avevano determinato alcun compenso aggiuntivo utilizzavano i "rimborsi spese" per pranzi, viaggi, rimborsi chilometrici che, miracolosamente, portano le somme a lievitare enormemente. Così accade che al presidente Miletta vengano corrisposte dal 2007 al 2010 circa 19mila euro a titolo di rimborso spese varie, tra carburanti (4mila euro), trasporti (2.700 euro), pasti (11.800 euro) e anche alberghi. Tutti rimborsi che poco si conciliano con cariche non esecutive». Dati che il presidente Costanzo ha tirato fuori per rispondere alle critiche mosse nei giorni scorsi da Sinistra Italiana, di cui fa parte lo stesso Miletta, che aveva stigmatizzato l'aumento delle indennità del presidente e dei consiglieri della Multiservizi, «portando il presidente a percepire per il 2016 30mila euro lordi, il vicepresidente Tavella dal 1 gennaio al 10 agosto 2016 16mila euro, il vicepresidente Scaramuzzino dal 24 agosto al 31 dicembre 2016 più di 9mila euro».

Costanzo ribatte: «In passato il potere del CdA, sotto il profilo della remunerazione delle deleghe, è stato usato a piene mani, basta pensare che nel 2012 all'ing. Mastroantonio è stato attribuito un compenso aggiuntivo da portare il compenso finale a 60mila euro annui. Il 20 luglio 2016, gli azionisti all'unanimità, hanno semplicemente deliberato di aggiornare i compensi base attuando una rivalutazione degli importi fermi da 20 anni sulla base dei dati Istat, per cui i compensi del Cda, rivalutati, sono oggi: per i consiglieri il compenso base pari a 20 milioni di lire dal 1997 passa, a luglio 2016, 27.980.000 di lire (pari a 14.450 euro), mentre per il presidente il compenso di 30 milioni di lire dal 1997 passa a luglio 2016 a 41.870.000 di lire (pari a 21.675 euro). Questi compensi non prevedono ovviamente, alcuna retribuzione aggiuntiva quali per esempio tredicesime, quattordicesime o altre indennità, e sono importi lordi, da cui vanno detratte le imposte e i contributi previdenziali. Inoltre, gli attuali amministratori non hanno mai chiesto 1 solo euro per rimborsi di qualsiasi natura: né chilometrici, né per pranzi e soggiorni, né per altri benefit (telefoni, cellulari)».

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