Le celebrazioni per il Corpus Domini di giovedì sera hanno anche rappresentato un momento di riflessione e di denuncia per quanto sta accadendo a Mileto, una cittadina in balia di una criminalità sena scrupoli. Nella circostanza hanno colpito in particolare le parole conclusive al termine della processione del vescovo monsignor Luigi Renzo, il quale facendo proprio l’ appello della sorella del giovane Francesco Prestia Lamberti, barbaramente ucciso la sera del 29 maggio in circostanze ancora poco chiare, ha chiesto, a gran voce, a quanti sanno qualcosa di parlare.
Il presule ha anche invitato quanti si sono macchiati di fatti delittuosi «a mettere da parte le armi e a deporle davanti al sacramento. La vita di un cristiano – ha sottolineato il pastore della chiesa diocesana – non può essere segnata dalla violenza ma deve essere caratterizzata dall’amore verso gli altri».
Poco prima, nel corso dell’omelia, pronunciata durante la celebrazione eucaristica nella basilica cattedrale, monsignor Renzo aveva sottolineato che le tante presenze (autorità, confraternite, associazioni e parrocchie) rappresentano «il segno di unità e di comunione col proprio vescovo», che come sappiamo è «il principio visibile e il fondamento dell’unità nella sua Chiesa particolare», in quanto «senza il vescovo non c’è Chiesa». Il presule ha, quindi, aggiunto che «di questi segni di unità ha bisogno non solo la Chiesa, ma anche la nostra società, spesso divisa, litigiosa e senza pace. Dove c’è divisione – ha rimarcato monsignor Renzo – non c’è Gesù, nè c’è Chiesa. Questa nostra è la concreta testimonianza che dobbiamo coltivare e far crescere sempre di più tra di noi come sforzo e frutto del cammino sinodale che ci accingiamo ad intraprendere avendo come obiettivo la prospettiva della “Chiesa che vogliamo essere” nel nostro territorio vibonese come risposta alla missione che il Signore che ha affidato. Abbiamo per questo tutti bisogno di attingere – ha affermato altresì il presule – al “Pozzo di Sicar”, al pozzo di Giacobbe, il pozzo dove Gesù attende e incontra la Samaritana, alla quale vuole dare la sua «acqua zampillante per la vita eterna».
Il vescovo ha infine rivolto ai fedeli l’invito a pregare e a chiedere a Gesù che «torni a essere al centro della nostra vita di strada, dentro le nostre case, nella mente e nel cuore di ognuno perchè tutti possiamo essere strumenti docili nelle sue mani per costruire comunità che camminano insieme verso la stessa meta».
Sia alla celebrazione che alla processione hanno partecipato centinaia di fedeli con in testa numerosi sacerdoti e religiosi, le confraternite, le associazioni e i movimenti ecclesiali. La processione eucaristica, guidata dal vescovo Renzo, ha attraversato corso Umberto I e le altre vie cittadine, in un clima di grande partecipazione popolare.
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