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Un filo di sangue collega l'omicidio con la 'ndrangheta

Un filo di sangue collega l'omicidio con la 'ndrangheta

Forse è un delitto di ‘ndrangheta. Su questo stanno ragionando gli inquirenti che da sabato mattina si occupano dell’omicidio di Gregorio Mezzatesta, il 53enne di Soveria Mannelli ucciso in un agguato davanti alla stazione delle Ferrovie della Calabria in Via Milano, nel cuore di Catanzaro.

S’è trattato di un’esecuzione col metodo lametino: due uomini in moto col casco integrale, quello seduto sul retro armato di calibro 9x21 ha sparato cinque colpi alla testa del dipendente delle Ferrovie che stava per prendere servizio alle 7.45. Stava parlando con un suo collega nella macchina parcheggiata davanti alla stazione. Decine di omicidi della guerra tra cosche a Lamezia sono avvenuti nello stesso modo.

Mezzatesta non aveva nulla a che fare con la ‘ndrangheta, sostengono gli inquirenti. Suo fratello Domenico, detto Micuzzo, quattro anni fa aveva avuto dei problemi con due giovani di Lamezia che gli avrebbero chiesto il pizzo per eseguire dei lavori su una strada a Decollatura. Micuzzo ha sempre sostenuto questo davanti ai giudici. E di essere esasperato al punto da sparargli in un bar, sotto l’occhio attento delle videocamere che l’hanno filmato. Lui e suo figlio Giovanni. Sono stati condannati entrambi. Ma resta una questione aperta: uno dei due giovani uccisi nel bar a colpi di pistola si chiamava Francesco Iannazzo, un cognome che a Lamezia è molto influente nell’ambito mafioso. Sette Iannazzo, incluso il presunto boss Vincenzino detto “il Moretto”, l’anno scorso sono stati condannati per associazione mafiosa. Chi spara ad un Iannazzo prima o poi verrà a sua volta sparato. Questa è la prima regola della ‘ndrangheta.

Ma il lavoro investigativo è ancora agli inizi. Tra oggi e domani l’autopsia sul cadavere di Gregorio Mezzatesta. I carabinieri stanno indagando, non è escluso che presto verranno sentiti in carcere i due assassini, suo fratello maggiore ed il nipote. E non si può escludere che a breve termine il fascicolo dell’omicidio possa passare alla procura antimafia guidata da Nicola Gratteri, che indaga anche sull’omicidio di Francesco Pagliuso, l’avvocato che difendeva i Mezzatesta, ucciso l’anno scorso a Lamezia sotto casa sua.(v.l.)

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