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Un colpo al cuore dell'intera città

Un colpo al cuore dell'intera città

Lo hanno trovato raggomitolato sulla scrivania, all’interno dell’ufficio che non ha voluto lasciare neanche durante le lunghe settimane di una convalescenza che lo ha minato più nell’animo che nel fisico. I suoi colleghi sono stati i primi, intorno alle 7.30, ad avvertire quel rimbombo che proveniva dalla stanza del comandante e hanno capito che qualcosa di terribile poteva essere accaduto. Quando hanno aperto la porta, il dramma si è presentato ai loro occhi. Hanno tentato di rianimarlo, hanno chiamato i soccorsi ma il cuore di Paolo Fiorello, centrato da un colpo esploso con freddezza con la sua pistola d’ordinanza, non poteva più battere. All’equipaggio del 118 non è rimasto che constatare il decesso.

Il comandante della Stazione dei Carabinieri di Pizzo ha deciso di togliersi la vita con un gesto difficile da accettare e da comprendere anche a chi più gli era vicino.

I suoi colleghi hanno ritrovato un biglietto con il quale chiede scusa a tutti per il dolore provocato dal suo gesto e prova a spiegare perché, in un momento di grande turbamento interiore, ha pensato che la sua vita non avesse più un senso per essere vissuta. Il biglietto è nelle mani dei familiari ma pare che ad armare la sua pistola sia stato il timore di non riprendersi dall’incidente che gli era occorso qualche settimana fa e che, pertanto, non potesse più tornare a vestire la divisa che rappresentava la sua vita.

Con il senno di poi, qualcuno dei suoi colleghi svela che, da una decina di giorni a questa parte, era più taciturno del solito e che dava l’impressione di volersi isolare. Sensazioni che, alla luce di quanto accaduto, ora vengono lette in un’ottica diversa.

La cittadina di Pizzo, che era molto legata al comandante della Stazione dei Carabinieri, vive un dramma collettivo. Dopo l’autopsia, disposta dal magistrato, la salma sarà consegnata ai familiari e ritornerà a Calatafimi (Trapani) dove sarà tumulata. La Procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo, anche se non ci sono dubbi che si tratti di suicidio. Ieri, oltre agli uomini della Procura e della Scientifica, in caserma ha effettuato i suoi accertamenti anche il medico legale Katiuscia Bisogni.

Paolo Fiorello gli ultimi sette anni della sua vita li ha trascorsi a Pizzo. e la comunità napitina è rimasta scioccata e incredula. Tanta gente, dopo che la notizia è rimbalzata sui social network, si è riversata davanti alla caserma per avere conferma e far sentire la propria vicinanza.

Fiorello era molto rispettato e stimato. Autorevole e di polso non faceva sconti a nessuno e mirava a fare rispettare le regole a favore della legalità. Ieri mattina, sul posto anche lo psichiatra Francesco La Torre che ha spesso collaborato con la stazione, fianco a fianco con Fiorello in diverse vicende, nonchè parte del Consiglio comunale.

«Tutti noi avevamo grande rispetto, stima e affetto per questo giovane servitore dello Stato – lo ricorda così il sindaco Gianluca Callipo – che ha sempre interpretato il suo ruolo con umanità e autentico senso del dovere. La disponibilità e l’efficienza del comandante Fiorello ne facevano un punto di riferimento imprescindibile per i cittadini e l’amministrazione comunale, con la quale c’è sempre stato un rapporto di grande sinergia. La sua scomparsa rappresenta dunque una grande perdita per l’intera città, letteralmente annichilita da questa tragica notizia. A nome dell’intera cittadinanza, porgo le più sentite condoglianze ai familiari del maresciallo Fiorello, ai Carabinieri della Stazione di Pizzo, al comandante della Compagnia di Vibo Valentia, il capitano Piermarco Borettaz, e al comandante provinciale dell’Arma, il colonello Gianfilippo Magro».

Anche la Gazzetta del Sud che ha avuto modo di apprezzare le doti umane e professionali di Paolo Fiorello si associa al dolore dei familiari, dell’Arma dei Carabinieri e dell’intera città di Pizzo.

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