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Catanzaro pronto a cambiare pelle

Fabrizio Ferrigno

La rivoluzione è appena iniziata. Con la nuova gestione, tanti volti nuovi. Che, però, restano tutti da individuare. Fra oggi e domani il gruppo capeggiato dalla Noto holding acquisirà definitivamente il club dalla famiglia Cosentino: il passaggio vincolato dal preliminare firmato venerdì scorso è la ricapitalizzazione da 680mila euro e spiccioli per cristallizzare la compravendita.

In parallelo va formalizzata la fideiussione da 350mila euro da presentare in Lega Pro, entro mercoledì, per evitare che le penalizzazioni (sono già possibili tre punti per i mancati adempimenti del 26 giugno) aumentino l'handicap di partenza del Catanzaro. Il club si sta muovendo anche sul fronte tecnico. C'è da ridisegnare per intero o quasi la struttura della squadra, dal direttore sportivo al team manager. Al momento è in atto una valutazione generale da parte delle varie anime della nuova società: c'è il gruppo di maggioranza che si muove soprattutto con Floriano Noto, uno dei tre fratelli della holding, e con il cognato, Nicola Santacroce (che detiene in solitaria il 5%), ma starebbero dando il proprio contributo di idee e proposte anche gli altri soci, da Mottola Di Amato ai professionisti e agli imprenditori riuniti nell'associazione “A 1971”. È una fase di studio che dovrebbe diventare realmente operativa in questa settimana per provare ad arrivare con qualche accordo sul tavolo alla presentazione ufficiale prevista a breve (ma la data precisa è ancora da stabilire).

Tutto dipenderà dalla scelta del prossimo direttore sportivo: il nome più forte è sempre quello di Franco Ceravolo, fra l'altro ex Livorno, Palermo, Spezia, Crotone e settore giovanile della Juventus. Le controindicazioni? Il costo, sicuramente alto, di uno dei manager più conosciuti del calcio italiano. Per questo non vanno escluse tutte le altre ipotesi, che condurrebbero verso nomi meno altisonanti, ma comunque affidabili per la categoria: per esempio Fabrizio Ferrigno e Pasquale Logiudice, o Ivano Pastore, non si farebbero pregare per tornare a Catanzaro.

In attesa di definire l'addio con Antonello Preiti, che continua ad essere il grande assente benché sia a tutt'oggi un dipendente della società, è proprio la pedina del ds quella che darà il via al completamento dei quadri tecnici con l'individuazione dell'allenatore: la suggestione Piero Braglia e l'idea Vincenzo Torrente allo stato attuale non hanno trovato conferme, ed è per questo che alla lunga potrebbe venire estratto dal cilindro il nome di un coach comunque d'esperienza, che sappia anche gestire la piazza. La conferma di Alessandro Erra non sarebbe all'ordine del giorno.

Capitolo calciatori. Tanti club aspettavano la fine del Catanzaro per affondare i colpi sugli elementi più interessanti.

Su Maita è in pressing il Lecce, per Icardi c'è qualche club di serie B mentre Zanini vorrebbe andare al nord per avvicinarsi a casa. Cosa faranno adesso che i contratti in vigore li costringerebbero a discutere con i nuovi proprietari?

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