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Assolto imprenditore accusato di aver agevolato la cosca Giampà

tribunale Lamezia

Assolto perché il fatto non sussiste: é la sentenza emessa dal Tribunale di Lamezia Terme nei confronti dell'imprenditore Filadelfio Fedele, arrestato nell'ambito dell'operazione "Medusa", risalente al 2014, e accusato di favoreggiamento personale, con l'aggravante di avere agevolato la cosca Giampà. La pubblica accusa aveva chiesto la condanna di Fedele a quattro anni di reclusione. "Viva soddisfazione" per la sentenza è stata espressa dai difensori di Fedele, gli avvocati Pino Zofrea e Francesco Iacopino.

"Dopo sei anni di autentico calvario, personale e familiare - hanno sostenuto i due penalisti - la pronuncia assolutoria deliberata dal Tribunale lametino contribuisce a riaffermare la dignità di uomo 'onesto' in capo a Fedele, ingiustamente privato della propria libertà personale e ingiustamente accusato di fatti che, fondati su mere ipotesi e congetture, prive di riscontri, si sono ancora una volta infranti di fronte a un serio vaglio critico".

"Desideriamo condividere il risultato ottenuto con il collega Francesco Pagliuso (ucciso nell'agosto 2016, ndr) - hanno concluso Zofrea e Iacopino - per il significativo contributo offerto dallo stesso al raggiungimento della verità dei fatti e al conseguente positivo epilogo decisorio".

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