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Regione, Bova non è indagato

Regione, Bova non è indagato

Il consigliere regionale Arturo Bova non è indagato, come erroneamente si legge sulla "Gazzetta del Sud" di oggi, edizione Calabria, a pagina 12, in un articolo sui politici inquisiti alla Regione. Bova infatti non si è dimesso dalla presidenza della commissione regionale Antimafia ma solo autosospeso.

   Sul suo nome che risulta negli atti dell'inchiesta "Jonny" della procura antimafia di Catanzaro, il consigliere regionale lo scorso giugno con un documento diffuso in una conferenza stampa ha spiegato: "Sottolineo  come il mio nome, per quello che è dato sapere dagli stessi organi di stampa, seppur circostanza velatamente sottaciuta e mai valorizzata, non compaia nei brogliacci dell’inchiesta, nelle intercettazioni telefoniche o ambientali, nelle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, ma compaia tra decine e decine di migliaia di carte processuali, solamente in un allegato ad un sottofascicolo della gigantesca operazione “ Jonny “, relativo ad una visura camerale.

È un dettaglio di non poco conto perché è la conferma che nessuna attenzione sia stata rivolta alla circostanza in oggetto da parte degli inquirenti. Del resto, la vicenda era un fatto noto agli inquirenti già da prima dell’inchiesta “Jonny” e ancor prima di quella cosiddetta  “Falcos”, richiamata negli atti processuali della prima, e risalente all’anno 2009. Ad oggi", evidenzia l'avvocato Bova, consigliere del Pd, "a distanza di otto anni da quella operazione, nessun inquirente, nessun giudice, nessun magistrato ha mai chiesto di sentirmi. Io non sono e non sono mai stato indagato, non sono mai stato sentito da alcuna procura, non mi è stato mai chiesto di chiarire alcunché su questa vicenda. Né oggi, né mai".

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