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Fiamme e proiettili, la città sotto scacco

Fiamme e proiettili, la città sotto scacco

Uno, due, tre. Messi in fila, uno dietro l’altro, gli episodi di probabile matrice estorsiva cominciano a fare impressione. Si parla già di escalation in quella che, certamente, non è più da tempo un’isola felice. Lido come il centro o altri quartieri non fa alcuna differenza: si spara, si dà fuoco, si minaccia. E nonostante lo sforzo messo in strada quotidianamente dalle forze dell’ordine non si riesce a venire a capo dei responsabili. Nè potranno bastare le nuove telecamere di videosorveglianza oggetto di un accordo siglato nei giorni scorsi in Prefettura.

Che sia in atto un vuoto di potere o che le nuove leve dei clan vogliano manifestare la propria presenza sul territorio poco cambia, nell’ottica di chi vede accrescere la propria percezione d’insicurezza.

Il primo dei tre episodi che hanno fatto rimpiombare la città nell’angoscia è avvenuto lo scorso 13 luglio, quando ignoti hanno esploso colpi di pistola contro la saracinesca della pizzeria “Da Mario” in via Mario Greco. Sei proiettili andati a segno sono bastati per sforacchiare l’ingresso e recapitare un messaggio probabilmente da parte dei “postini del pizzo.” Le indagini, in questo caso, sono affidate alla Polizia intervenuta sul posto con la Squadra mobile dopo la telefonata del titolare che ha avuto la sgradita sorpresa di mattina, alla riapertura del locale.

Secondo caso il 19 luglio, questa volta a Lido. In fiamme il lido “Ionio” nella frequentatissima Giovino: quando qualcuno ha innescato un incendio nella struttura di legno c’erano circa duecento persone a cena nel locale. Si è sfiorata la tragedia ed è andata davvero bene se nessuno ha riportato conseguenze. La Procura ha recentemente disposto il sequestro delle telecamere dello stabilimento balneare, che potrebbero avere immortalato elementi utili alle indagini.

Ultimo avvenimento nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, quando un incendio doloso ha gravemente danneggiato il ristorante all’interno dell’agriturismo “Ai Reduci“, nel quartiere Siano. I Vigili del fuoco, intervenuti insieme a Polizia e Carabinieri, hanno trovato tracce inequivocabili rappresentate da taniche di benzina e bottiglie incendiarie. A differenza di quanto avvenuto a Lido, il ristorante al momento dell’innesco era chiuso. L’allarme è scattato intorno alle 2.30 e c’è stato ben poco da fare: la struttura ha tenuto, ma all’intero è tutto incenerito. Sedie, tavoli, cucina e suppellettili: tutto è da riacquistare da parte del proprietario, che pare in passato abbia già subito intimidazioni.

In questo contesto ci si mettono pure le intimidazioni nell’hinterland (Sellia Marina e Squillace), i furti in appartamento soprattutto nel centro storico, i casi di microcriminalità che spesso restano confinati tra mezze parole e nessuna denuncia, gli incendi dolosi come quello scoppiato a metà luglio al Parco della biodiversità. Sembra, quest’ultimo, un episodio marginale ma non lo è affatto: la sensazione d’impunità di chi si scaglia contro il bene comune va combattuta ad ogni livello.

Per ultima una vicenda che con le estorsioni non ha nulla a che fare, ma che certamente ha incrementato la preoccupazione dei catanzaresi, venuti a scoprire che si può anche sparare e uccidere in una strada trafficata e in pieno giorno. Si tratta dell’omicidio, avvenuto il 24 giugno, di Gregorio Mezzatesta, il dipendente delle Ferrovie della Calabria ammazzato in un agguato a colpi di pistola in via Milano. In questo caso il presunto responsabile è stato individuato e arrestato in tempi record: su disposizione della Procura i Carabinieri hanno stretto le manette intorno ai polsi del sospetto killer professionista Marco Gallo.

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