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La morte di Pasquale, dolore e disperazione a Tropea e Brattirò

Pasquale non ce l'ha fatta, donati gli organi

Una tragedia che ha scosso Tropea e non soltanto, perché in questi giorni il dolore e la costernazione sono di casa anche a Brattirò di Drapia.

La morte di Pasquale Tropeano, che 18 anni li aveva compiuti da poco più di due settimane, ha lasciato dietro di sè disperazione e sgomento. Il giovane “rover” investito da un’auto mentre era in sella al suo scooter è deceduto a Catanzaro per le gravi ferite riportate.

Un incidente, quello della notte del 13 agosto, sul quale la Procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo scrivendo nel registro degli indagati il nome di Giuseppe Rombolà, 35 anni di Brattirò (che si trovava alla guida dell’auto) ipotizzando a suo carico il reato di lesioni gravi. Ipotesi di reato che, alla luce della tragica scomparsa del 18enne, potrebbe essere rimodulata in omicidio colposo o, qualora il magistrato che segue l’inchiesta lo ritenesse opportuno, in omicidio stradale. Se ciò venisse confermato, sarebbe il primo caso, nel Vibonese, dell’applicazione di una legge varata dal Parlamento il 23 marzo dello scorso anno.

In attesa però che la Procura di Vibo notifichi ufficialmente a Rombolà ulteriori decisioni, il suo legale, avv. Mario Bagnato, ha fatto richiesta di tutti i verbali e della documentazione completa relativa al sequestro dei mezzi, due scooter e la Fiat Punto, per un esame del caso.

A più di una settimana di distanza dai fatti, due famiglie e due comunità restano attonite e ferite, quella tropeana che ha perso uno dei suoi giovani più attivi, buono e generoso verso il prossimo e quella brattiroese che dal nulla è stata catapultata in una dimensione surreale. Giuseppe Rombolà, secondo quanto dichiarato dal suo avvocato, assieme ai suoi familiari sta affrontando un momento durissimo. «Appena avvenuto l’impatto con i due motorini – sui quali viaggiavano Tropeano ed un suo fraterno amico minorenne di Gasponi –, Rombolà si è subito fermato per prestare immediato soccorso e chiedere aiuto. Continua a sostenere di non aver assolutamente visto i due mezzi ed è fortemente provato per quanto avvenuto». Intanto sembrerebbe però che un piccolo spiraglio tra le due famiglie si starebbe aprendo. Non ce l’hanno fatta i familiari di Rombolà ad assistere ai funerali di Pasquale eppure i genitori del 18enne scout avrebbero chiesto attraverso amici in comune alla famiglia Rombolà come stessero affrontando questo duro momento lo stesso 35enne ed i suoi cari. Un piccolo, lontano, contatto che potrebbe iniziare a dare forza ad entrambe le famiglie in attesa che la giustizia faccia il suo inesorabile corso.

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