È deceduto verso le cinque di stamattina nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Vibo, dove era ricoverato in codice rosso, Giuseppe Scopacasa, il settantatreenne di Dasà vittima nella notte di un incendio sviluppatosi nella sua abitazione, a causa di una sigaretta che l’uomo, da poco aiutato a mettersi a letto da una nipote che lo assisteva, stava fumando prima di andare a dormire.
Da quanto è stato possibile apprendere, probabilmente a causa di un improvviso malore che lo ha reso momentaneamente semi incosciente, il mozzicone deve essergli caduto di mano, andando a finire sul pannolone che l’uomo indossava e, da qui, sul crinale, che hanno preso fuoco, avvolgendo il corpo dell’anziano, affetto da problemi di deambulazione e quindi impossibilitato a reagire. I primi ad accorrere nell’abitazione a due piani di corso Umberto, a cinquanta metri dalla chiesa principale e a cento dal municipio, sono stati alcuni vicini che, richiamati dall’acre odore del materiale plastico che bruciava, hanno sfondato la porta d’ingresso e, trovandosi davanti ad una scena raccapricciante, hanno agito con mezzi di fortuna per spegnere le fiamme, mentre il personale paramedico di una vicina casa di riposo, giunto anch’esso in corso Umberto, somministrava le prime cure.
Nel frattempo, allertati dagli stessi vicini, sul posto sono giunti i carabinieri di Arena, due squadre dei vigili del fuoco, una da Vibo ed una da Serra, ed un’autoambulanza, che ha trasportato l’uomo allo “Jazzolino”. Qui, tuttavia, nonostante le cure minuziose prestate dai medici, l’uomo è deceduto nelle primissime ore di questa mattina, prima del già programmato trasferimento in un centro specializzato di Napoli. Le notizie, dell’incidente prima e del decesso poi, hanno suscitato un immenso dispiacere in paese, dove Giuseppe Scopacasa, “Pepè”, come lo chiamavano amichevolmente i suoi compaesani, era molto stimato e rispettato.
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