VIBO
Nel mondo delle scommesse (beninteso quelle clandestine) diventa una scommessa anche riuscire a sfuggire al giro di vite della Guardia di finanza. Una sfida sulla quale però nessuno finora ha puntato anche se con i militari delle Fiamme gialle prima o poi i conti vanno regolati.
Insomma questione di tempo e di accertamenti, come quelli appena conclusi dai finanzieri della Compagnia di Vibo della Gdf che – sotto il coordinamento del capitano Alessandro Lembo – hanno portato alla denuncia di una persona, oltre che al sequestro di un internet point a San Calogero – dove venivano raccolte, del tutto abusivamente, scommesse relative ai principali eventi sportivi nazionali ed esteri – e con esso di numerosi computer, monitor e stampanti utilizzati per lo svolgimento dell’illecita attività.
Attività dietro cui – come il recente caso ha dimostrato, ma altri tre sequestri precedenti nel capoluogo e in altri centri avevano tracciato la pista investigativa – si muovono gli interessi di bookmaker esteri, privi di concessione e autorizzazione a operare sul territorio nazionale, che cercano di aggirare i paletti posti dall’Erario italiano attraverso agenzie sparse sul territorio.
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