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Fondi Ue, truffe in continuo aumento

Fondi Ue, truffe in continuo aumento

Le conclusioni sembrano scontate: maglia nera è sempre la Calabria. Stavolta, insieme alla Puglia, detiene il primato sulle segnalazioni di frodi o altre irregolarità varie nei confronti dell’Unione europea. A riportare l’ennesimo primato negativo è la relazione, appena consegnata al Parlamento, del Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Ue (Colaf).

Dall’agricoltura ai contributi per la creazione di nuove imprese o l’incentivazione occupazionale: terreno da sempre fertile per comportamenti spesso illegali e troppe volte borderline. Quasi inevitabili anche le infiltrazioni della criminalità organizzata, che si avvale di funzionari pubblici compiacenti per trasformare erogazioni vincolate a determinati parametri in una sorta di “bancomat” al servizio dei propri interessi. Continui, come riporta il Colaf, i casi di dichiarazioni mendaci, di mancata realizzazione delle attività finanziate, di produzione di documenti falsi, di acquisto di macchinari usati anzichè nuovi, di richiesta di fondi per terreni non di proprietà, di irregolare utilizzazione di contributi nel settore degli agrumi e dell’olio d’oliva, di indebito impiego di fondi per la formazione professionale, ma soprattutto di percezione di contributi in agricoltura da parte di soggetti sottoposti a misure di prevenzione antimafia. Se ne è occupata più volte la Corte dei Conti, che continua a infliggere condanne per danno erariale in un terreno che sembra minato.

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