Sono state necessarie venti ore ininterrotte di lavoro per individuare e riparare la rottura nella condotta idrica che ha lasciato a secco per tre giorni i rubinetti del centro storico e di altre zone della città.
Già le operazioni di individuazione del punto esatto in cui la condotta aveva ceduto non si sono rivelate affatto semplici, costringendo gli operai a compiere numerosi scavi lungo la centralissima via Indipendenza, ma ben più difficoltose sono risultate le attività finalizzate all’identificazione della condotta danneggiata e alla sua sostituzione. Se, infatti, alle 19 di venerdì sera i tecnici e i dirigenti comunali avevano tirato un sospiro di sollievo dopo aver finalmente localizzato la perdita lungo il tracciato stradale trasformato in un’area di cantiere, da quell’ora in poi sono iniziate operazioni ben più complesse che si sono protratte fino alle 7 di ieri mattina e che hanno costretto gli operai ad un’attività lavorativa ininterrotta e indefessa.
Soltanto qualche minuto prima della mezzanotte tra venerdì e sabato, e dopo oltre cinque ore di scavi nella zona all’incrocio tra via Turco e via Indipendenza, si è riusciti finalmente a venire a capo dell’esatta collocazione della tubatura danneggiata. La sua individuazione non è stata affatto semplice, considerate da un lato la posizione situata in uno snodo dell’acquedotto dove sono presenti quattro condotte che riforniscono d’acqua l’intera città e dall’altro le difficoltà nel raggiungere la tubatura collocata a diversi metri di profondità e sotto i tramezzi del manto stradale.
Solo una volta disseppellita la tubatura per l’intera lunghezza dello scavo si è riusciti a comprendere la reale entità del danno. Uno squarcio di settanta centimetri di lunghezza e di quindici centimetri di larghezza nella condotta a servizio delle utenze del centro è stata la causa dell’interruzione che ha messo in ginocchio la città per la prolungata assenza nella fornitura d’acqua.
La falla, da quanto è stato possibile apprendere, è l’effetto dell’ininterrotta esposizione della tubatura alle esalazioni provenienti dalla vicina rete fognaria che hanno corroso il materiale conducendolo al cedimento. Nemmeno troppo semplici sono state le operazioni di sostituzione della condotta, poiché le misure delle tubature in possesso delle ditte che hanno eseguito i lavori erano sottodimensionate rispetto a quella da sostituire. Dopo varie ricerche e sopraggiunte le 3.30 si è infine deciso di chiedere aiuto ad uno dei rifornitori di materiali di ricambio in città. Solo alle 5 gli operai sono entrati in possesso del tubo di polietilene dell’esatta misura della condotta e si sono potute avviare le operazioni di sostituzione protratte fino alle 7 di ieri mattina. Senza frapporre tempo in mezzo e dopo aver compiuto alcune prove sulla tenuta della condotta è stata riattivata la fornitura d’acqua, che è giunta già nella mattinata di ieri nelle abitazioni del centro storico. Fortunatamente il getto d’acqua prodotto dalla rottura della condotta e che ha creato una voragine sotto il manto stradale di circa quattro metri si concentrava in un canale di scolo delle acque piovane lungo via Turco, per terminare la sua corsa al di sotto del ponte Morandi nel letto della Fiumarella. La circostanza, se da un lato ha complicato le operazioni di individuazione della perdita poiché l’acqua non affiorava in superficie, ha però dall’altro evitato il verificarsi di fenomeni di erosione al di sotto della centralissima via Indipendenza, dove insistono attività commerciali e condomini. Sono stati alcuni residenti di via Turco a segnalare l’anomala fuoriuscita d’acqua dalle pendici della collina.
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