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Fuori dall'ospedale per il suo padrone

Fuori dall'ospedale per il suo padrone

Aveva raggiunto l’ospedale Pugliese correndo dietro all’ambulanza che ha trasportato il suo padrone al pronto soccorso e lì era rimasto facendo la spola tra l’area d’accesso al reparto di emergenza-urgenza e l’ingresso principale del nosocomio, dove il padrone lo raggiungeva all’ora di pranzo per fargli qualche carezza. Il cucciolo bianco simile a un pastore maremmano e con le orecchie color caffellatte è rimasto nei dintorni della struttura sanitaria in attesa che il suo amico umano fosse dimesso e in breve tempo è divenuto la mascotte dei dipendenti e dei passanti. Tutti da mercoledì, giorno in cui ha iniziato ad attendere il padrone, fino a ieri, si sono prodigati sfamandolo, dissetandolo e accogliendolo persino nei locali del corpo di guardia.

«Non stare qui, vattene a casa», sono le parole che il padrone rivolgeva affettuosamente al suo fedele amico a quattro zampe che lo attendeva testardamente all’ingresso del Pugliese. L’uomo anziano approfittava, infatti, dell’orario delle visite per allontanarsi dal letto di ospedale e trascorrere qualche attimo assieme al suo compagno. La costante presenza dell’animale dinnanzi all’istituto di cura, però, è stata malvista da qualche visitatore che ha esposto le proprie lagnanze alla direzione sanitaria, lamentandone l’inopportunità. Dopo qualche ora è quindi scattata la caccia all’animale da parte degli accalappiacani che, allertati dalla direzione sanitaria, si sono portati nell’area del Pugliese per allontanare il visitatore indesiderato.

A nulla è valso l’intervento della dottoressa Valentina Mileti, che sin dall’inizio ha avuto a cuore le sorti del povero cane ed ha affisso un avviso all’ingresso dell’ospedale rivolto agli operatori dell’Asp per evitare che l’animale potesse essere portato di forza al canile comunale. Nell’avviso il medico impiegato al Pugliese riferiva che il cucciolo risultava di proprietà di un paziente ricoverato in uno dei tanti reparti della struttura sanitaria. Niente da fare, però. L’animale è stato catturato e trasportato al canile comunale di San Floro. La cattura è avvenuta immediatamente dopo l’ora di pranzo e a questa hanno fatto seguito le ricerche per tentare di identificare il padrone in modo da metterlo al corrente di quanto accaduto per trarre così in salvo l’animale. Le ricerche non si sono rivelate affatto semplici, dal momento che quotidianamente transita dalla struttura sanitaria un numero considerevole di pazienti e davvero complicato è effettuare controlli in ogni reparto. Vani sono risultati anche i tentativi effettuato dalla dottoressa Valentina Mileti per liberare il cucciolo dal canile. L’animale infatti non risulta registrato all’anagrafe canina e non possiede un microchip da cui sia possibile risalire all’identità del padrone. La circostanza non è secondaria, dal momento che il proprietario - proprio per questa ragione - è suscettibile di una sanzione anche per mancata custodia del cane.

In molti hanno descritto l’animale come mansueto e riluttante a mangiare. Era però molto socievole e forse proprio la predisposizione a fidarsi degli umani gli è stata fatale.

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