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Il saluto a Don Ignazio

Il saluto a Don Ignazio

Bandiere a mezz’asta e tanto dolore ad Arena, dove, per la prematura tragica scomparsa in un incidente automobilistico di don Ignazio Schinella, l’amministrazione comunale ha proclamato due giorni di lutto cittadino. Un atto sentito che interpreta il sentimento della comunità, «colpita nel profondo dalla perdita di una figura pastorale di alto profilo umano e religioso». Pertanto è apparso naturale «rappresentare il cordoglio di tutti gli arenesi ed esprimere sentimenti – ha sottolineato il sindaco Antonino Schinella facendosi interprete di tutti i cittadini – di partecipazione al lutto per la scomparsa di una personalità ecclesiale vicina alla nostra comunità», che nella sua missione ha riconosciuto i valori di solidarietà e compiuto azioni concrete verso i più bisognosi.

Dolore e amarezza palpabili e collettivi in paese, dove non vi è stata istituzione o associazione cittadina che non abbia dimostrato la propria vicinanza al compianto don Ignazio e alla famiglia, con dei fiori (anche nel luogo dell’incidente qualcuno ha lasciato un mazzettino) o un manifesto di cordoglio. E, poi, la popolazione, i suoi concittadini, che, attraverso i social e ogni altro strumento possibile, ne ricordano la bellezza d’animo, l’estrema bontà, la disarmante disponibilità, la profonda fede, la caritatevole umanità e l’elevato spessore culturale.

Un sacerdote conosciuto e apprezzato, per i suoi studi e per lo stile con il quale viveva la sua intensa esperienza di fede, anche nel resto della Calabria (dove ha ricoperto incarichi di grande responsabilità) e fuori dai confini regionali. A parlare di lui ora saranno le decine di pubblicazioni di natura teologica (e non solo) nelle quali ha condensato i suoi studi e i suoi percorsi culturali.

Centinaia i messaggi commossi di lutto degli arenesi, residenti ed emigrati, ma anche di amici e conoscenti dei paesi vicini, volti a rammentare l’insegnamento e il sostegno morale e materiale ricevuto da una «persona veramente speciale. Un illustre figlio di Arena, punto di riferimento e pilastro della collettività. Vero esempio di come amare il signore, che sicuramente ti ha già accolto tra le sue braccia come tante volte tu hai fatto con noi».

C’è, poi, chi lo immagina già in compagnia della Vergine delle Grazie e di San Michele, santi particolarmente venerati in paese, che, proprio per questo, non mancavano mai nelle omelie di don Ignazio. In tanti, invece, ricordano la passione con cui viveva i riti della settimana Santa, di quella Pasqua che egli considerava, in maniera commossa, come massima espressione della pietà popolare.

Emergono, da questi e altri ricordi, al di là della sua alta e acclarata caratura culturale e religiosa, i contorni delianeati di una personalità considerata veramente e platealmente singolare, un uomo umile tra gli umili, con cui ognuno ha avuto un rapporto fraterno e ne conserverà la memoria in un angolo speciale del proprio cuore. Ne è testimonianza anche la partecipazione, folta, alle veglie e alle celebrazioni che in questi giorni di mestizia si stanno officiando in suo onore e ricordo nella chiesa delle Grazie, dove è stata allestita la camera ardente e dove in tanti si sono recati per salutare per l’ultima volta don Ignazio.

I funerali, invece, cui l’amministrazione comunale presenzierà con il gonfalone ufficiale, li celebrerà questo pomeriggio alle 15.30 monsignor Luigi Renzo, nella basilica-cattedrale di Mileto, dove la salma giungerà per l’adorazione un’ora prima. L’ultimo viaggio terreno don Ignazio Schinella lo farà verso l’amata Arena, nel cui cimitero le sue spoglie mortali riposeranno in eterno.

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