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Droga e una pistola nel vano ascensore, un arresto

Droga e una pistola nel vano ascensore, un arresto

Sacchetti con la droga, ma anche una pistola pronta per l’uso e i relativi proiettili. Tutto nel vano di un ascensore mai attivato, fermo tra un piano e l’altro a un metro dal portone di casa propria nella zona di viale Isonzo. Così - secondo la Polizia che lo ha arrestato - il 33enne Fabio Buccino nascondeva il materiale “scottante”, finito sotto sequestro ad opera degli agenti della Squadra mobile, della Questura di Catanzaro, che hanno operato insieme a personale del Reparto prevenzione crimine di Vibo Valentia ed alle unità cinofile.

Nel dettaglio, Buccino è stato trovato in possesso di 260,17 grammi lordi di sostanza stupefacente tra cocaina, eroina e anfetamine e di una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa, illegalmente detenuta. Giunti nell’abitazione del 33enne per effettuare una perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno visto l’uomo che, sull’uscio di casa, accortosi di quanto stesse avvenendo, rientrava repentinamente nell’appartamento tentando di chiudere la porta in modo da bloccare l’ingresso. Raggiunto e fermato, Buccino è stato pizzicato con una chiave in mano, che stava probabilmente tentando di gettare da una finestra. La chiave è successivamente risultata l’unica disponibile per l’apertura del vano ascensore in caso di emergenze e per effettuare interventi di manutenzione.

Estesa dunque la perquisizione anche all’elevatore immediatamente “preso di mira” dal cane antidroga Max, dalla parte superiore della cabina interna, in un buco circolare adibito all’incasso dei faretti per l’illuminazione di interni, sono saltate fuori la droga, un bilancino di previsione, l’arma da fuoco e 8 proiettili. Curiosità: accanto agli involucri che contenevano questo materiale, c’erano delle bustine con del peperoncino, vanamente utilizzato per tentato di eludere i controlli dei cani antidroga.

Nel corso dei successivi accertamenti, la Polizia ha verificato che l’ascensore non è mai stato funzionante e che era bloccato tra il piano terra e il primo piano, posizionato in modo da essere facilmente accessibile - secondo l’accusa - da parte di Buccino.

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