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Scoppia la condotta,
Catanzaro a secco

Scoppia la condotta, Catanzaro a secco

La notizia di una nuova rottura nell’ormai sgangherata condotta che scorre lungo il fiume Alli e che approvvigiona d’acqua la gran parte della città si era già diffusa nella tarda serata di giovedì ma solo alle prime luci dell’alba di ieri i tecnici della Sorical hanno risalito il letto del corso d’acqua fino a individuare una falla nella conduttura: un muro d’acqua con una perdita copiosa del prezioso liquido che ha costretto i tecnici ad interrompere l’erogazione in quasi tutti i quartieri per procedere alla riparazione.

Ad un mese esatto dall’ultima rottura che aveva messo in ginocchio la città per tre giorni, i cittadini si sono ritrovati nuovamente con i rubinetti a secco. I primi rioni a risentire del disservizio sono stati Siano, Cava, Santo Janni, la zona dello stadio, San Leonardo e poi via via fino al centro storico, via Lucrezia della Valle, Gagliano, Mater Domini e viale De Filippis. A secco sono rimaste infine anche le utenze di via dei Conti Falluc e l’area di Germaneto riproponendo un copione già visto.

Non è infatti la prima volta che la principale condotta cittadina cede mostrando i limiti di una rete ormai vetusta e bisognosa di urgenti e improrogabili interventi di riqualificazione. In questo caso vane si sono dimostrate anche le operazioni di sostituzione di una porzione della condotta a rischio realizzate da Sorical al termine dell’estate.

Da fine agosto e fino a settembre i tecnici sono stati infatti impegnati nell’area interessata nel 2013 dalla piena del fiume Alli che straripando aveva trascinato distruggendola una parte della condotta. In quello stesso punto ieri mattina gli operai hanno individuato la nuova rottura. A cedere è stata la vecchia tubatura alla quale era stata agganciata la nuova, sostituita appena qualche mese fa. Le operazioni di riparazione sono andate avanti per tutta la giornata e non si sono dimostrate affatto agevoli mentre in città montava la rabbia dei cittadini colpiti dall’ennesimo disservizio. Senz’acqua sono rimaste le abitazioni private, gli esercizi commerciali, gli istituti scolastici e i presidi sanitari. L’emergenza è stata avvertita con maggiore vigore negli istituti penitenziari e negli ospedali, alcuni dei quali hanno richiesto l’invio di autobotti della Protezione civile per approvvigionarsi d’acqua.

Le autocisterne hanno raggiunto in mattinata l’istituto penitenziario minorile per poi spostarsi nel pomeriggio all’ospedale Pugliese Ciaccio nel tentativo di tamponare almeno per qualche ora i disagi. Solo nel tardo pomeriggio e dopo un’intera giornata trascorsa lungo il letto del fiume, gli operai della Sorical sono riusciti ad avere ragione sulla falla. Sebbene già nel corso della mattinata si era provveduto a limitare la copiosa perdita, ancora nelle prime ore del pomeriggio la giuntura tra le due porzioni di tubatura non era stata riparata.

L’acqua continuava a sgorgare in almeno due punti della condotta costringendo i tecnici ad intraprendere nuove operazioni ben consapevoli dell’emergenza in cui nel frattempo era precipitata la città. Solo intorno alle 17.30 sono state portate a termine le operazioni di riparazione avviate alle 6.30 del mattino e l’acqua è stata lanciata dalle vasche di Magisano, da dove convergono provenendo dall’invaso di proprietà di Sorical, verso l’impianto di potabilizzazione di Santa Domenica.

Il riempimento delle vasche ha però richiesto un paio d’ore e solo nella tarda serata è stata raggiunta la normalizzazione del sistema idrico cittadino. Impotente spettatore della giornata di disagi è stata l’amministrazione comunale che ha continuamente chiesto nel corso della giornata ragguagli alla Sorical sull’evolversi della situazione. L’assessore ai Lavori Pubblici Franco Longo contattato telefonicamente non ha escluso la possibilità di presentare un esposto in Procura per segnalare i continui disagi patiti. “Abbiamo partecipato a decine di tavoli tecnici – ha chiarito – finalizzati al reperimento di finanziamenti destinati al potenziamento della condotta a rischio ma dopo due anni e innumerevoli impegni assunti continuiamo a subire ogni inverno gli stessi disservizi”.

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