Avevano trasformato il ristorante del villaggio turistico “Napeto village” in discoteca, organizzando una serata che aveva richiamato oltre 500 ragazzi. A rovinare il clima festaiolo ci hanno pensato i Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia che hanno chiesto al legale rappresentante del villaggio turistico e ai due organizzatori della serata la licenza per l’organizzazione di spettacoli pubblici che non hanno potuto esibire. Per loro è scattata la denuncia per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o intrattenimento. La sala è stata così sequestrata.
Quando sono arrivati i Carabinieri, la serata volgeva ormai al termine e aveva già concluso la sua esibizione la “guest star” Francesco Monte, già tronista di “Uomini e donne” e protagonista del “Grande fratello vip”, noto anche per la sua passata relazione con Cecilia Rodriguez, show girl come la sorella Belen.
I militari della Stazione di Pizzo, in collaborazione con quelli dell’aliquota Operativa della Compagnia di Vibo Valentia, della Compagnia di intervento operativo del 14. battaglione “Calabria”, dei Cinofili di Vibo Valentia e del Nas di Catanzaro hanno anche messo verificato che il «numero spropositato di persone, rispetto a quelle che la sala poteva contenere», poteva comportare «gravi rischi per la loro incolumità anche alla luce dei recenti fatti verificatisi a Torino in occasione della finale di Champions League». Proprio per evitare qualsiasi problema di ordine pubblico, che poteva generarsi con un blitz durante lo spettacolo, i Carabinieri hanno atteso che Marco Monte avesse terminato la sua apparizione e che la folla avesse già iniziato a lasciare il locale. Una precauzione che ha evitato ogni ulteriore problema.
I militari del Nas hanno anche proceduto alla contestazione della normativa speciale in seguito all’accertamento della mancanza dell’apparecchio di rilevamento del tasso alcolemico e delle relative tabelle, dell’omessa esposizione dei cartelli relativi al divieto di fumo e della presenza di fumatori all’interno del locale, elevando anche una sanzione pecuniaria complessiva ammontante a oltre duemila euro.
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