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Sequestrati due quintali di fuochi d’artificio

Sequestrati due quintali di fuochi d’artificio

Quasi due quintali di fuochi d’artificio sono stati sequestrati a Soriano Calabro dai Carabinieri. Posta sotto sequestro anche una fabbrica ritenuta abusiva e i magazzini utilizzati come deposito. Con l’approssimarsi delle festività natalizie, i controlli dei militari dell’Arma della Compagnia di Serra San Bruno, che opera alle dipendenze del capitano Marco Di Caprio, sono stati intensificati. A dare una svolta alle indagini, nella serata del 20 novembre, sono stati i controlli a un’auto al cui interno i militari hanno rinvenuto 96 chilogrammi di materiale esplodente, stivato all’interno di scatole e in alcune buste. Nella giorno dell’Immacolata, i Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e degli Artificieri di Cosenza, sono intervenuti a Soriano Calabro. Qui è stata scoperta quella che lo stesso tenente Di Caprio non ha esitato a definire «una vera e propria fabbrica abusiva» con annesso anche un deposito di materiale pirotecnico artigianale.

Dopo essersi appostati nei pressi di alcuni casolari, già sottoposti a sequestro nel 2013, i Carabinieri, secondo quanto reso noto, hanno notato un uomo di 64 anni di Soriano Calabro, intento nella produzione e nel confezionamento di alcuni artifizi, che è stato denunciato per detenzione e fabbricazione abusiva di materia esplodente.

L’operazione era scattata alle prime ore del mattino con i Carabinieri che sono intervenuti bloccando l’uomo che non ha potuto fare altro che confessare la sua attività. All’interno degli stessi magazzini sono stati ritrovati altri 100 chilogrammi di artifizi pirotecnici confezionati artigianalmente, occultati in scatole e avvolti in dei teli di colore scuro, già pronti per essere immessi sul mercato, unitamente a varie tipologie di polvere da sparo e a spezzoni di miccia, materiale utilizzato per il confezionamento del materiale esplodente. Inoltre sono stati ritrovati tutti i macchinari e i vari stampi per il confezionamento del materiale.

Il tutto è stato sottoposto a sequestro per le indagini successive volte all’identificazioni di eventuali complici che abbiano realizzato la fabbrica abusiva.

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