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Una volta i mafiosi andavano dai politici adesso è il contrario

Una volta i mafiosi andavano dai politici adesso è il contrario

Curinga (Catanzaro)

«Ci troviamo dinanzi a un quadro sconcertante». Un tempo erano i mafiosi a chiedere ai politici sostegno, questa volta sono i politici a chiedere i voti ai mafiosi. Così ha esordito il questore di Catanzaro Amalia Di Ruocco nel convegno organizzato dal sindacato indipendente della Polizia Coisp sul tema “Sicurezza è sviluppo. Un impegno concreto per il futuro in Calabria”.

Un convegno partecipato che si è tenuto nella sala consiliare del comune di Curinga, a cui hanno preso parte, tra gli altri, oltre al sindaco Domenico Pallaria, parecchi ragazzi della scuola media locale. Il questore, da meno di un anno in servizio nel capoluogo di regione, ha delineato in maniera chiara come la ‘ndrangheta continui a condizionare tutto il sistema, soprattutto nella gestione del danaro pubblico e degli appalti. Tutti i settori sono interessati: da quello turistico, delle scommesse, sui rifiuti e sulle energie rinnovabili. E ha chiosato: «Dove ci sono affari, i mafiosi sono presenti».

Ha evidenziato come vi sia «ignoranza» di politici e burocrati nella conduzione dell’attività pubblica. Di Ruocco ha sottolineato come la ‘ndrangheta non voglia colpire spargendo sangue per le strade, facendo in modo di far accendere i riflettori delle forze dell’ordine su tali casi. «La ‘ndrangheta – ha detto – è utile per la sua forza intimidatrice ormai, basta che se ne faccia il nome». 

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