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Uccise un coetaneo a coltellate, nessun vizio di mente

Uccise un coetaneo a coltellate, nessun vizio di mente

Accuratamente sbarbato, ben pettinato, curato nell’aspetto, con indosso una tuta sportiva scura. Nicholas Sia, 22 anni a maggio, catanzarese, è in carcere dal 24 ottobre 2015 con l’accusa di omicidio. In primo grado è stato condannato a 17 anni di reclusione. Dietro le sbarre a Castrovillari, il 22 novembre 2017 incontra i periti nominati dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro e incaricati di valutarne la capacità d’intendere e volere.

Sia parla della sua infanzia, dell’adolescenza, dei rapporti difficili con i coetanei. E soprattutto dell’omicidio per il quale si trova in carcere: la vittima è Marco Gentile, ammazzato con dodici coltellate in un sabato pomeriggio su una scalinata davanti a un gruppo di amici. Era il 24 ottobre del 2015, teatro dell’agguato il quartiere San Leonardo, tradizionale luogo di ritrovo dei giovani catanzaresi. Dietro al delitto potrebbe esserci un debito di appena 5 euro per una cessione di marijuana. Un’ipotesi che, però, Sia ha sempre smentito. E lo stesso fa al cospetto dei consulenti: «Era un momento brutto. Mi sentivo sotto pressione. Mi vessavano, pretendevano dei soldi. Non andavamo d’accordo, se la prendevano con me, erano più forti fisicamente e psicologicamente, mi davano dei soprannomi - per esempio “Scary” (pauroso, ndr) - mi minacciavano e mi mettevano le mani addosso».

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