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L’avvocato Pagliuso condannato a morte dalla ’ndrina

L’avvocato Pagliuso condannato a morte dalla ’ndrina

Una sentenza di morte per l’avvocato accusato non solo di aver difeso l’omicida di due affiliati, ma soprattutto di averne favorito la latitanza. Il codice della ’ndrangheta non perdona, neanche il legale che in passato aveva difeso i vertici del clan. E la stessa vittima ne era consapevole: «Adesso arriveranno in fondo alla lista», avrebbe confidato a parenti e colleghi Francesco Pagliuso qualche tempo prima di essere ucciso a Lamezia Terme il 9 agosto del 2016 nel giardino della sua abitazione. Il professionista, evidentemente, si riferiva alla “black list” stilata dalla famiglia Scalise e della quale era venuto a conoscenza nell’agosto del 2015: il primo dell’elenco era già stato ucciso, il secondo era in carcere, il terzo era lui che si era persino convinto a girare armato per difendersi.

Dell’omicidio eccellente dell’avvocato Pagliuso ieri è stato formalmente incolpato il 32enne Marco Gallo, lametino residente a Falerna, già in carcere per altri due delitti: quello di Gregorio Mezzatesta, avvenuto a Catanzaro il 24 giugno del 2017 in pieno giorno, davanti alla stazione delle Ferrovie della Calabria, e quello del fruttivendolo Francesco Berlingieri il 19 gennaio sempre del 2017, in via Fiume a Lamezia.

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