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Elezioni: i commenti al voto in Calabria

Elezioni: i commenti al voto in Calabria

"É stata certamente una campagna elettorale anomala, che non ha permesso a nessuno di rappresentare compiutamente un progetto di governo. Il valore della politica è diventato relativo e quasi insignificante". Lo afferma, in una nota, Rosario Aversa, coordinatore di Fratelli d'Italia per la provincia di Catanzaro. "In questo scenario - aggiunge - è stato certamente il dissenso, considerate le contingenze nazionali e regionali, ad orientare la scelte elettorali, dove ha vinto il voto di pancia, e dove la protesta che parte dal basso ci deve indurre a riflettere, ripensare, valutare i percorsi futuri, ma soprattutto come fare crescere il nostro partito sul territorio, stando attenti alle incursioni barbariche. C'è per converso la soddisfazione di tutti per il risultato raggiunto da Wanda Ferro nel collegio Vibo Valentia-Soverato alla Camera. Una sfida elettorale entusiasmante dove, grande rarità, si è riscoperto il valore dell'amicizia e della condivisione in tutto il centro destra e, i risultati raggiunti testimoniano che la politica è inscindibile dal valore amicizia".

*** "Il coordinamento territoriale del Movimento 5 stelle, formato da attivisti del territorio tirrenico cosentino, che va da Paola a Tortora, plaude alla vittoria di Massimo Misiti all'uninominale alla Camera dei deputati e di Nicola Morra al Senato". Lo riferisce un comunicato del coordinamento. "Si tratta di un risultato - si aggiunge - raggiunto con non poche difficoltà e che colloca il movimento al centro del dibattito politico regionale e nazionale. Ora c'è da portare avanti un programma che la metà degli italiani ha scelto come proprio memorandum: dal sociale all'occupazione, dalla scuola al welfare. Tutti gli attivisti sono chiamati a dare il proprio contributo attraverso un'azione di coinvolgimento di tutte le espressioni sociali del paese. Il cambiamento è stato appena avviato: ora c'è da portarlo avanti. Il voto espresso non deve far dimenticare che il popolo italiano, e quello meridionale in particolare, vuole il cambiamento. E non certo ponendo delle pregiudiziali di carattere politico, ma stimolando quanto di meglio questa terra può offrire. Chiederemo in tempi brevi ai neo eletti un incontro per porre le basi e le strategie sul territorio. I dati raccolti sono più che confortanti: per cui ci sentiamo in dovere di mettere da parte le polemiche e i disagi provocati da una campagna elettorale caratterizzata da incomprensioni e di focalizzare la nostra attenzione sui reali problemi della nostra terra".

*** "La drammatica sconfitta che noi democratici abbiamo subito è il risultato naturale di un'azione politica segnata da errori spiegabili solo con la distanza siderale che i nostri dirigenti di partito, tutti governanti in ambito nazionale e regionale, hanno interposto tra la politica e la società. Nei nostri programmi, ma ancor di più nell'agenda delle nostre azioni politiche là dove ancora governiamo (Calabria in primis), non trovano asilo i temi della povertà, del lavoro, della buona sanità. Era quindi addirittura impensabile ricercare il consenso con metodi superati ed escludentiche hanno probabilmente dato soddisfazione a pochi e deluso quanti, dopo la fallimentare esperienza della destra, speravano in un riscatto della politica e della Calabria". Lo sostengono, in una nota, gli esponenti del Pd Demetrio Naccari Carlizzi, Marco Vallone, Stefano Soriano, Clelio Gelsomino e Fabio Guerriero. "I segnali premonitori di una sconfitta senza precedenti, specie nel Sud - aggiungono - si erano già manifestati 5 anni addietro ma sino ad oggi nessuno ha voluto coglierli. Le primarie sostanzialmente vuote che sovente si svolgevano in Calabria sono state la foglia di fico dietro la quale nascondere l'inadeguatezza della nostra proposta. Tanto che, quando il risultato non era scontato (come per individuazione dei candidati alla Camera ed al Senato), si è deciso di rinunciarvi in barba allo Statuto ed ai tanti militanti che credevano in una democrazia partecipata. Effettività della democrazia dove in nome della necessaria lotta alla criminalità lo Stato di diritto agisce per stereotipi e cede il passo allo Stato di sicurezza, lasciando soli e senza risorse gli amministratori locali e rischiando una criminalizzazione di massa delle imprese. La Calabria è stata quindi mal rappresentata ad ogni livello e infatti l'assenza di una risposta in tempi accettabili ai bisogni di vita ha fatto esplodere i cinque stelle, bravi elencatori dei problemi e portatori di soluzioni semplicistiche, irrealizzabili ma comprensibili. Il PD, a questo punto, deve cambiare veramente. Il partito ha bisogno di riscoprire il modello di partecipazione originario e deve produrre una piattaforma programmatica che sia frutto dei reali bisogni dei cittadini e realizzarla con chi ha competenze amministrative.

*** "L'elezione alla Camera dell'on. Nico Stumpo è motivo di profonda soddisfazione per Liberi e Uguali in Calabria. Al pari delle regioni in cui storicamente la sinistra ha trovato sempre terreno fertile, anche la nostra riesce a portare a Roma un proprio esponente targato Leu e lo fa nel collegio Sud, quello in cui il duello tra le destre e il Movimento 5 Stelle ha fatto vittime politiche eccellenti". Lo sostiene, in una nota, Arturo Bova, di Liberi e Uguali e presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio regionale. "La Calabria, e in particolar modo la sua area centrale - aggiunge Bova - potrà contare sull'esperienza e la competenza di Stumpo. Il progetto Liberi e Uguali, nonostante i risultati elettorali siano stati al di sotto delle aspettative e delle speranze - numeri sui quali si è già avviata una riflessione politica interna -, ora avrà gambe più solide su cui camminare. Con l'on. Stumpo siamo già a lavoro perché la Calabria possa essere riconosciuta a breve come una delle regioni in cui in cui il progetto di rafforzamento della sinistra italiana trovi maggior accoglimento in Italia".

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