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Natuzza, il caso alla Conferenza dei vescovi

Natuzza, il caso alla Conferenza dei vescovi

Il timore è concreto. A Paravati di Mileto e tra i figli spirituali di Mamma Natuzza adesso si teme davvero il commissariamento della Fondazione Cuore Immacolato di Maria. La ratifica del nuovo Cda da parte dell’assemblea dei soci, avvenuta contro la volontà del vescovo Luigi Renzo, ha di fatto acuito i rapporti tra Fondazione presule. Nell’immediato il rischio più che concreto, dopo questo ulteriore scontro, è che la Curia vescovile decida di assumere provvedimenti drastici, tra cui l’invio al Ministero dell’Interno, con conseguente probabile commissariamento, del decreto che vieta alla Fondazione di svolgere attività di religione e di culto emesso il primo agosto scorso dopo il “no” alle modifiche dello statuto, attualmente fermo e, quindi, privo degli effetti civilistici.

Da qui la speranza tra le migliaia di fedeli sparsi in ogni angolo del mondo che prevalga proprio in questo frangente, sicuramente il più difficile dell’intera vicenda, la linea del dialogo e del buon senso da entrambi le parti. Di pari passo nel vortice del vociare di queste ore di grande tensione circola con insistenza la notizia di un possibile nuovo pronunciamento, a breve scadenza, su questi eventi da parte della Conferenza episcopale calabrese che proprio qualche mese fa per appianare i conflitti sorti sulla modifica dello statuto e «per ricomporre ecclesialmente il cammino della fondazione» affidò il compito ad una sua delegazione composta da tre vescovi.

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