Reggio Calabria
Dagli arresti domiciliari alla sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio per la durata di 12 mesi. Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha sostituto la misura cautelare nei confronti del carabiniere Salvatore Scardigno (difeso dall’avvocato Domenico Andrè, del Foro di Messina) con quella interdittiva. Torna quindi in libertà il brigadiere cinquantenne dell’Arma attualmente in servizio a Vibo Valentia (per molti anni in servizio al Nucleo radiomobile di Messina), arrestato il 2 marzo scorso su provvedimento del gip di Reggio Calabria Filippo Araganoa, con l’accusa di concussione.
I fatti contestati si riferiscono a un suo periodo di lavoro quando era alla Compagnia di Villa San Giovanni. Secondo un’intercettazione agli atti dell’inchiesta avrebbe preteso un cane in “regalo” da un allevatore, il 42enne reggino Domenico Trivulzio, indagato nell’ambito della vicenda, in cambio di una mancata multa di 161 euro.
In sostanza il brigadiere Scardigno mentre era in servizio avrebbe evitato di sanzionarlo dopo averlo fermato, perché l’allevatore parlava al cellulare mentre guidava. La vicenda sarebbe avvenuta il 13 maggio del 2017 a Villa San Giovanni. Scardigno era in servizio di pattuglia insieme a un appuntato, che poi sulla vicenda presentò una relazione di servizio ai suoi superiori, atto che venne inoltrato in Procura. (r.d.)
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