Una dottoressa subisce molestie da un collega. Per due volte lui le avrebbe toccato il sedere in diverse occasioni. La reazione immediata della donna è stata la consegna di un rapporto dettagliato al direttore sanitario. Ne ha parlato col marito che si è sentito offeso ancora di più essendo quel medico un suo amico.
Non è una commedia piccante di Tinto Brass o del Bagaglino, ma è accaduto nell’ospedale di Lamezia Terme, tra i letti dei pazienti, laboratori e corridoi con le barelle. I protagonisti sono due camici bianchi specialisti in reparti differenti. Ieri il medico manesco è stato rinviato a giudizio per violenza sessuale e calunnia e rischia qualche decennio di galera e la radiazione dall’ordine professionale, quindi la perdita del lavoro.
Proprio nel giorno in cui a Lamezia è stata inaugurata una “stanza rosa” nella caserma dei carabinieri per offrire tutta la privacy possibile alle donne coraggiose che denunciano stalker e violentatori di turno, la Cassazione ha rinviato a giudizio il medico lametino che ha fatto avance troppo esplicite alla sua collega. Il direttore sanitario dell’ospedale dopo aver ricevuto l’esposto della donna ha creduto opportuno segnalarlo alla polizia. E sono partite le indagini in tutta segretezza, perchè il fatto grave risale al 2016 ma è emerso soltanto ieri.
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