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Sospesa l’attività di alcuni locali di Lido

Sospesa l’attività di alcuni locali di Lido

Giro di vite a Catanzaro Lido. Sono state notificate venerdì sera, nei confronti di alcuni esercizi pubblici, ordinanze di sospensione dell’attività per due giorni a causa della violazione delle norme relative alla diffusione della musica. L’iniziativa segue un provvedimento di qualche giorno fa che ha portato al ritiro di una autorizzazione amministrativa, sempre nel quartiere marinaro, per violazione di norme relative alla sicurezza.

A rendere noto quanto accaduto è il consigliere comunale di “Catanzaro con Abramo”, Filippo Mancuso, secondo cui «è ovvio che laddove esista la violazione di una norma debba essere inflitta la corrispondente sanzione, ma questa deve essere proporzionata all’illecito commesso». Mancuso spiega: «Non si può notificare venerdì sera una sanzione che prevede la chiusura dell’esercizio per il giorno dopo. Perché al danno del mancato incasso si aggiunge il danno ulteriore della perdita di tutta quella merce deperibile che non potrà essere utilizzata. Comunque – incalza il consigliere – prendo atto che è finito quel periodo in cui Lido era considerato il centro della movida ed esempio da imitare per produttività e dinamismo. Sono certamente lodevoli l’azione del questore e le conseguenti ordinanze del sindaco, atte a tutelare l’ordine pubblico, anche in considerazione della circolare del Ministero degli Interni, datata 7 giugno 2017 ed emanata dopo i fatti di Torino, ma si rende necessario, a monte, un riordino della materia dei locali pubblici, i limiti di esercizio, l’istituzione di divieti come, per esempio, quello relativo all’utilizzo del vetro nelle somministrazioni fuori dai locali, quello degli orari di chiusura, ma soprattutto la repressione dei reati che si consumano approfittando della presenza di tanti giovani fuori dai locali pubblici. Il mio plauso va all’azione delle forze dell’ordine che però, alla fine, se seguita da un sistema di sanzioni come quelle comminate, inciderà solo sul reddito delle aziende e dei dipendenti (molti) degli esercizi sanzionati, soprattutto se non seguiranno norme di comportamento chiare a tutela di residenti, cittadini e di chi ha investito capitali ed energie. 

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