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Colpo da 250mila euro, azienda in ginocchio

Colpo da 250mila euro, azienda in ginocchio

«E adesso che dovremmo fare?». Scuote la testa l’imprenditore Rinaldo Costantino, è sconsolato e allo stesso tempo arrabbiato. Pensa a chi ha fatto razzìa di macchinari, attrezzature e materiali nella sede della sua azienda edile, ma anche a chi «dovrebbe proteggere un’azienda che vuole operare nella piena legalità».

Nella notte tra domenica e lunedì qualcuno è entrato nel deposito di via Corrado Alvaro ed è riuscito a portare via cinque mezzi meccanici (due mini-escavatori, un bobcat, un camion per il trasporto dei veicoli e un furgone cassonato) del valore di oltre 200mila euro, più attrezzature e materiale vario per almeno altri 50mila euro. Messo fuori uso l’impianto d’allarme, i ladri hanno anche rubato le telecamere e prelevato le registrazioni a circuito chiuso su dvd. Nessuna traccia, dunque; pochissimi gli elementi utili alle indagini affidate ai Carabinieri della compagnia cittadina.

Quello di Costantino è un vero e proprio grido di dolore: «Questo furto ci mette in ginocchio. I mezzi per noi sono essenziali, da lunedì siamo costretti a lavorare al cinquanta per cento. C’è venuta a mancare la base operativa». La Costantino Costruzioni ha ottenuto, negli ultimi anni, numerosi appalti pubblici; ha lavorato fra l’altro alla ristrutturazione dello stazio Ceravolo per conto dell’amministrazione comunale. «Oggi siamo impegnati in alcune ristrutturazioni – spiega ancora il titolare – per conto sempre di enti pubblici. Operando nel settore dei lavori pubblici siamo inevitabilmente esposti ad atti delinquenziali». I rischi in un territorio come quello calabrese sono stati messi inevitabilmente in preventivo, il problema sarebbe però la mancanza di anticorpi, l’incapacità del sistema di reagire in maniera concreta: «Non ho nulla da rimproverare a chi sta conducendo le indagini. I Carabinieri ce la stanno mettendo tutta, purtroppo però il territorio è privo di strumenti per poterli aiutare. La videosorveglianza non esiste. Basti pensare – lamenta Costantino – che i Carabinieri devono andare a chiedere le riprese ai privati della zona d viale De Filippis, con tempi che inevitabilmente si allungano. E nel frattempo chi ha rubato i mezzi meccanici può averli portati ovunque facendone ciò che più gli conviene».

Le sue difficoltà, secondo Costantino, appartengono all’intera categoria. «La questione – sottolinea – è molto più ampia. E parlo come componente del direttivo dell’associazione dei costruttori edili». La sensazione d’isolamento si riflette anche nelle associazioni di categoria: «Non bastano i protocolli d’intesa, le dichiarazioni d’intenti, i buoni propositi: abbiamo bisogno di risposte pratiche e immediate. Vorrei che gli organi preposti ci indicassero la via da seguire insieme per non rimanere vittime predestinate di una criminalità che ha pervaso il territorio». Lo sfogo si conclude con una nota ancora più amara: «Noi denunciamo, ma dobbiamo essere sostenuti in maniera preventiva. Il sistema burocratico ci chiede, giustamente, di essere ligi rispetto a eventuali interferenze delle criminalità, anche per acquistare un pacco di chiodi servono le certificazioni antimafia; dall’altra parte non c’è, però, un’organizzazione capace di proteggere un’azienda che vuole restare nella legalità. Credetemi, non sappiamo davvero come difenderci».

Le indagini affidate ai Carabinieri

Sabotato nella notte l’impianto di allarme

Il danno economico per la Costantino Costruzioni supera i 250mila euro. Ad accorgersi del furto, avvenuto nella notte tra domenica e lunedì nel deposito di via Corrado Alvaro, è stato un collaboratore all’alba di lunedì quando ha avvertito il titolare. A sua volta Rinaldo Costantino ha chiamato le forze dell’ordine facendo scattare le indagini. Ai Carabinieri che hanno raccolto la denuncia sarebbe stato riferito che l’istituto di vigilanza che si occupa della sorveglianza ha ricevuto nella notte due segnalazioni dall’antifurto installato nel deposito, ma arrivati sul posto gli operatori non avrebbero notato nulla di strano. I ladri hanno infatti sabotato il sistema di sorveglianza, distruggendo le fotocellule e portando via alcune telecamere oltre alle registrazioni su dvd. Insieme ai veicoli, alle attrezzature e ai materiali per l’edilizia, sono stati rubati anche ducento litri di gasolio.

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