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L'imprenditore nel mirino dei clan : " Serve l'esercito"

L'imprenditore nel mirino dei clan : " Serve l'esercito"

Una delegazione della Cna, composta dal presidente Antonino Cugliari e dall’imprenditore di Arena Sandro Pagano, cui si è aggiunto il sindaco del centro delle Preserre vibonesi Nino Schinella (Pagano è anche consigliere comunale) si è recata nel giorno di Ferragosto a Locri per incontrare il ministro dell’Interno Matteo Salvini e sottoporgli il caso degli attentati subiti nei giorni scorsi dall’imprenditore, cui sono stati incendiati due furgoni.

Ad organizzare l’incontro il responsabile territoriale della Lega, Roberto Santino Barbieri, che ha fatto in modo che Salvini potesse rompere la scaletta degli impegni ufficiali ed incontrare privatamente la delegazione.

L’iniziativa è stata voluta dal presidente Cugliari, secondo cui uno dei compiti fondamentali dell’associazione è quello di non lasciare mai soli i suoi componenti e tutelarli quando ne hanno bisogno. «Come Cna – spiega Antonino Cugliari – abbiamo inteso incontrare il ministro dell’Interno perché vogliamo dare maggiore eco e forza alla storia di Sandro Pagano, il quale, oltre ad essere un imprenditore onesto e valido, è anche un grande esempio a fare impresa, in quanto in un entroterra povero e poco produttivo, come quello della provincia vibonese, con la sua bella realtà aziendale dice ai giovani che se si è caparbi anche qui si può fare tanto di buono».

Quello subito da Sandro Pagano lo scorso 12 agosto è il terzo attentato simile in pochi anni: «Una situazione che non era più tollerabile – sottolinea Cugliari – motivo che ci ha spinti a portare la denuncia di tali atti alle massime autorità governative, perché non riteniamo ammissibile che la criminalità punti a sfiancare le forze attive ed a fare in modo che niente emerga se non all’infuori dei propri equilibri, che non fanno altro che seminare caos». Molto positivo per Antonino Cugliari «è stato che accanto a noi ed a Pagano ci siano state altre persone, come il coordinatore zonale della lega Barbieri ed il sindaco di Arena, che non hanno esitato a sostenere l’iniziativa. Oltre a quella loro mi ha colpito l’immediata e pronta disponibilità del ministro dell’Interno che, in un ambiente blindato e col tempo a disposizione tutto organizzato, ci ha concesso uno spazio fuori scaletta ed ha ascoltato le nostre istanze, assicurandoci che si sarebbe preso carico della questione».

Al responsabile del Viminale Sandro Pagano ha consegnato un plico contenente il materiale relativo alla sua vicenda, tra cui il verbale di una seduta di consiglio convocata, alla presenza di autorità civili e politiche, in via straordinaria ed urgente nel marzo 2016, all’indomani del secondo dei tre attentati subiti dall’imprenditore/consigliere comunale, per denunciare il forte condizionamento criminale nel comprensorio e chiedere l’invio dell’esercito, a sopperire alla carenza d’organico nelle forze dell’ordine. Una richiesta che, dunque, viene reiterata oggi all’attuale ministro dell’Interno Salvini, che ha dato la sua personale parola dell’impegno governativo ad invertire questo stato di cose.

Una iniziativa ed una disponibilità che hanno rincuorato un Sandro Pagano provato ma intenzionato ad andare avanti onestamente e a non mollare.

Intanto per mantenerne viva l’attenzione sono state annunciate altre iniziative simili, e non è da escludere che della questione possa interessarsi anche la Dda di Catanzaro.

Quarantacinquenne imprenditore di Arena, nel Vibonese, Sandro Pagano è titolare di una delle poche realtà aziendali insistenti nel comprensorio. La sua attività, che dà lavoro a decine di giovani, spazia dalla vendita di elettrodomestici e prodotti per l’edilizia alla produzione di divani, (con una fabbrichetta nell’area Pip di contrada Bivieri e show room in varie regioni), passando per la vendita di mobili e complementi d’arredo. Quello del 12 agosto scorso, con la distruzione di due furgoni ancora da pagare interamente, è il terzo attentato subito: gli alti due nel 2011 e nel 2016, con l’incendio di altri mezzi.

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