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Niente processione dell'Immacolata... c'è la sagra della melanzana

Niente processione dell'Immacolata... c'è la sagra della melanzana

C’è malumore a Dasà, nel vibonese, per la scelta del parroco, don Bernardino Comerci, di spostare l’antichissima processione dell’Immacolata dall’otto settembre all’otto dicembre, data canonica per detta ricorrenza. Ritenuta di estrema importanza dai credenti la decisione, secondo quanto lamentato da qualche fedele, sarebbe stata presa in un’assemblea poco partecipata, convocata rocambolescamente il 30 luglio scorso. Decisione che si sarebbe giustificata adducendo motivazioni teologiche e che, successivamente, sarebbe stata avallata da apposito decreto richiesto e rilasciato dalla curia di Mileto.

Ad indignare ancora di più i fedeli, poi, il fatto che al posto del corteo religioso di domani è stata fissata una ben più profana sagra della melanzana. 
Inoltre l’otto dicembre in paese, sempre da secoli, si svolge una tradizionale fiera, che per l’intera giornata calamita l’attenzione dei residenti e non solo. Un cambiamento, pertanto, accolto tutt’altro che favorevolmente dai confratelli, che considerano l’otto settembre come festa identitaria della congrega dell’Immacolata. La sua istituzione, infatti, sarebbe documentata sin dal 1767, cioè 251 anni fa, ed è addirittura più antica della proclamazione del dogma dell’Immacolata, istituito da Pio IX con la bolla “Ineffabilis Deus” l’otto dicembre del 1854. Una vera e propria tradizione, dunque, sentita e partecipata.

Già, quasi come la ‘Ncrinata, manifestazione che canonicamente si svolge dappertutto domenica di Pasqua, giorno di resurrezione. Ma a Dasà è da secoli il martedì successivo, detto di Galilea. Segno che le tradizioni religiose, a volte, fanno talmente tutt’uno con una comunità da riuscire a travalicare persino i dogmi. 

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