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Il Catanzaro punta sulla continuità, stessa formazione di Genova oggi a Bolzano contro il Sudtirol

Pompetti recuperato ma va in panchina. Out Krastev. Vivarini: «Dentro la partita dobbiamo avere la capacità di trasformarci, attuare più soluzioni»

Una sorpresa tira l’altra. Nel senso che la matricola terribile di questa stagione, il Catanzaro, punta a strappare il testimone al Sudtirol, squadra che un anno fa ha lasciato quasi tutti di stucco arrivando fino alla semifinale dei playoff: «Ma quello che hanno fatto gli altoatesini non mi ha stupito perché avevano e hanno giocatori di grande spessore fisico, atletico e tattico», ha messo in guardia Vincenzo Vivarini alla vigilia di uno scontro inedito.
Oggi al “Druso” i giallorossi si presentano per la prima volta nella storia, forti di un cammino finora ineccepibile in trasferta, di una vittoria epocale a Marassi contro la Sampdoria e di un migliaio di tifosi che rendono meno ostile il contesto ambientale contro un avversario che ha appena perso l’imbattibilità (a Palermo), ma ha tanti argomenti con cui riannodare il filo.
«Guardando i risultati, il Sudtirol si sta confermando e in Sicilia ha perso immeritatamente – ha spiegato Vivarini -. Ha fatto un mercato attento a prendere gli elementi giusti per il suo progetto e inserito i ragazzi che c’erano già nell’annata precedente, che magari hanno avuto poco spazio, e però adesso giocano di più. Sappiamo che ci aspetta una partita complicata, totalmente differente rispetto a quella con la Samp».
Secondo Vivarini, il Sudtirol «si difende veramente bene, concede pochissimi spazi, in fase di possesso esegue cose molto semplici, ma molto efficaci. Per questo in avanti arrivano tanto con gli attaccanti ed è difficile vedere gli inserimenti dei centrocampisti e dei difensori. Noi – ha aggiunto - dobbiamo avere la capacità di pareggiare la loro cattiveria, la loro determinazione, oltre a mettere in campo le nostre qualità. Se ci riusciamo, abbiamo la possibilità di far bene».
Il Catanzaro punta sulla stessa formazione schierata all’inizio domenica scorsa, anche se Pompetti è recuperato: «A Bari ha avvertito un piccolo fastidio al flessore, adesso sta bene ed è motivato», ha sottolineato il tecnico che ha una carta in più da spendere in mezzo nella ripresa. Sulla destra del centrocampo continuità a Brignola, match winner di Marassi al posto di Sounas, davanti Iemmello e Biasci.
Il modulo di base resta il 4-4-2 che poi cambia in base ai movimenti degli esterni alti o del terzino destro, ovviamente Katseris («Lo conoscevamo bene, si sta consacrando»), il baby più pronto di una linea verde «che ha grandi potenzialità». Krastev non convocato per influenza, gli altri ci sono e li vedremo nel corso della gara, da Ambrosino a D’Andrea, da Stoppa a Oliveri.
«La nostra idea è la stessa dell’anno scorso – ha proseguito Vivarini -, non abbiamo undici titolari, sono in ventiquattro ad essere all’altezza della situazione e questo ci permette di modificare le cose a seconda del momento, dello stato mentale e fisico del giocatore, in base agli avversari. Con il Sudtirol dobbiamo avere la capacità di trasformarci, essere pronti a diverse soluzioni, quindi è importante che la squadra sia tutta concentrata e sul pezzo, perché faccio ruotare tutti».

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