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Il Catanzaro ha in Scognamillo il suo gladiatore

E' alla sua quarta stagione in giallorosso con oltre cento presenze

Il gladiatore. Più la lotta si fa dura, più si esalta. Stefano Scognamillo va in battaglia per il Catanzaro da quasi quattro anni. Oltre 100 partite vissute da cuore carismatico di una squadra – e di uno spogliatoio – che da una stagione e mezzo sta vivendo su un altro pianeta, merito di una serie di risultati che erano paranormali in C e sono entusiasmanti anche in B.
«La mentalità dell’allenatore, che è un vincente, incide molto su di noi. Vivarini ci ha inculcato il suo modo di essere e pensare e questo sta portando i suoi frutti anche in una categoria diversa», ha detto il difensore, fra i migliori in campo nella sfida vinta 1-0 in casa del Sudtirol: «Ma la mia partita migliore credo sia stata quella contro lo Spezia anche se Odogwu (attaccante degli altoatesini, ndr), è stato il più forte incontrato finora».
Scognamillo è arrivato a Catanzaro nel gennaio 2020 dall’Alessandria e ora si ritrova fra i cadetti dopo quattro annate al piano inferiore: «Il torneo è cambiato rispetto ad allora, ci sono molte squadre forti, attrezzate nel modo giusto», ha sottolineato. Le Aquile sono fra queste anche stando e al gioco espresso, sicuramente fra i più belli del campionato, forse il migliore di tutti.
Lo scotto del noviziato che ci si aspettava su una matricola non si è notato per niente: «La categoria è differente e si vede, però non abbiamo avuto tutte queste difficoltà perché noi abbiamo sempre attaccato e fatto il nostro gioco, mentre di occasioni colossali da parte degli avversari non mi pare ce ne siano state se escludiamo la gara col Parma, un episodio», ha aggiunto il ventinovenne. Diciotto punti in nove giornate, il terzo posto in coabitazione con il Venezia, il secondo miglior attacco e gli applausi ricevuti su qualsiasi campo sono un invito a guardare avanti, a non accontentarsi: «Guardando la classifica penso che il nostro sia stato un ottimo inizio, ma sappiamo bene che la Serie B è strana, per dare un giudizio complessivo su tutti quanti è ancora presto, quindi dobbiamo rimanere concentrati e migliorare. Io parlo per il mio ruolo, abbiamo un reparto difensivo molto importante, però è necessario pure cercare di non prendere più gol stupidi, stiamo lavorando per non ripetere gli stessi errori».
Scognamillo è passato dalla posizione di “braccetto” sinistro di una difesa a tre a quella di centrale di destra di una linea a quattro («Anche se è una linea a quattro finta»). È più coinvolto nella manovra ed è diventato il secondo elemento con più passaggi – dopo Brighenti – della squadra che ne esegue più di tutti in B: «Dato che sono sul mio piede naturale mi sento più sicuro nel giocare la palla. Quanto al dove vengo schierato, mi piace e comunque il mister ci spiega perfettamente cosa fare, rendendoci più facile il compito».
Con Vivarini è cresciuto tanto, Scognamillo, che è tutto un altro giocatore se si ripensa al difensore rude e pluri-ammonito del suo approdo al “Ceravolo”: «Mi scocciava avere l’etichetta del falloso e volevo togliermela, questo non significa che io non possa ancora migliorare». Difficile, invece, che riesca a trovare una cartolina più bella del 2-1 in casa Samp: «Entrare in quello stadio e sentire i nostri tifosi che ci caricavano è stata una sensazione pazzesca. L’anno scorso dicevo che la trasferta di Pescara sarebbe stata ineguagliabile, ora credo che Genova sia imbattibile. Al di là di tutto – ha concluso –, ciò che mi interessa è la prossima gara con la Feralpisalò, buona squadra nonostante un avvio sotto tono». Il gladiatore è pronto a una nuova battaglia.
Notiziario. Ieri pomeriggio la squadra ha ripreso gli allenamenti a Giovino. Gruppo al completo se si escludono l’infortunato Situm (che sta seguendo un programma di terapie) e i due azzurri D’Andrea (Under 20) e Ambrosino (Under 21). C’era anche Krastev, che ha dovuto rinunciare alla convocazione con la Bulgaria per l’influenza che l’ha bloccato nello scorso fine settimana.

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