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Catanzaro con l’arma del collettivo. Iemmello insegue un gol in casa da 6 mesi

Otto giocatori andati a bersaglio e un’organizzazione che fa partecipare tutti a entrambe le fasi di gioco

Il collettivo è l’arma in più del Catanzaro. Lo è stato l’anno scorso, continua a esserlo in questo campionato di Serie B: la somma restituisce un valore più alto delle qualità individuali. Il motivo dei diciotto punti in classifica sta soprattutto lì. Ne sono una testimonianza la cooperativa del gol – con otto giocatori andati a bersaglio – e l’organizzazione generale, che fa partecipare tutti a entrambe le fasi di gioco, possesso e non possesso: il portiere è il primo regista, una punta come Biasci è la prima che pressa gli avversari quando hanno il pallone.
L’assunto di fondo rimane, ma scollinato quasi un quarto di campionato è arrivato il momento che gli uomini con più talento e doti offensive comincino a incidere con più regolarità. Finora i più attesi l’hanno fatto a turno, quindi non esiste un problema in questo senso.
Sul bottino ottenuto da Iemmello, Vandeputte, Biasci o Donnarumma si può eccepire poco, perché con le loro giocate hanno portato punti e vittorie. Due reti a testa gli attaccanti, nei quali Iemmello ha pure aggiunto due assist, tre gol e due servizi vincenti per i compagni li ha garantiti l’esterno belga, che è il capocannoniere della squadra ed è quello che più ha inciso – in termini di continuità – nelle prime nove uscite.
Tutto questo non esclude che le punte – per esperienza, qualità e… pregresso – aumentino il numero di realizzazioni. Gli indizi seminati fino al 7 ottobre, quando il destro del capitano ha piegato il Sudtirol, sembrano andare in questa direzione. La gara in programma fra due giorni con la Feralpisalò al “Ceravolo” può essere l’occasione per ripetersi.
In casa Il capitano, del resto, è parso ormai al top della condizione o giù di lì. Prima di Bolzano aveva garantito a Brignola la palla del sorpasso contro la Sampdoria ed era stato più continuo all’interno delle partite. Ora che si è lasciato definitivamente alle spalle la distorsione alla caviglia che ne ha ritardato la preparazione, Iemmello è sulla strada giusta per ridiventare il mattatore della scorsa stagione. Gli manca ancora un gol al “Ceravolo”, aspetto che è forse l’unica differenza – o comunque la più evidente – con il torneo precedente. Davanti ai suoi tifosi il numero 9 aveva firmato ventidue dei trentuno gol stagionali fra campionato, Coppa e Supercoppa di Serie C. Una percentuale altissima cui hanno contribuito quattro doppiette in un percorso di una regolarità paurosa visto che non era riuscito a timbrare il cartellino solo in quattro partite.
L’ultimo gol nel giardino di casa è coinciso con l’ultima sfida interna dell’annata, guarda caso contro la Feralpisalò, rimontata con il pallone infilato in buca dal bomber (su assist di Sounas).
Era il 29 aprile. Da quel momento solo gioie personali in trasferta, fra Reggio Emilia (sempre Supercoppa), Padova (con il Lecco) e appunto Bolzano. C’è da giurare che Iemmello proverà a riavviare il nastro questo sabato.
Gli altri Chi gli ruota intorno è atteso al rilancio: Biasci non segna dalla terza giornata, Donnarumma dovrebbe aver approfittato della pausa per migliorare ulteriormente la forma fisica, per diventare finalmente un’alternativa spendibile con più costanza di quanto visto finora (e provare ad avvicinare quota cento reti in Serie B), Ambrosino è rientrato dalla Nazionale Under 21, ieri pomeriggio ha segnato nel 6-1 rifilato alla Primavera (a segno anche Biasci – doppietta –, Iemmello, Sounas e Donnarumma) ed è stato schierato un tempo nella prima squadra, un altro fra i baby. Alla lista di punte vanno aggiunti pure D’Andrea (anche lui carico dalla chiamata in Under 20) e Stoppa, che il gol l’hanno solo sfiorato.
Non solo loro comunque, i difensori non hanno ancora segnato ma nelle ultime uscite ci hanno provato sul serio (come Brighenti a Bolzano) sui calci da fermo, un fattore l’anno scorso. Si è parlato tanto e giustamente di un avvio sorprendente, ma il Catanzaro può ancora crescere. Gli attaccanti possono portarlo ancora più in alto.

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