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Catanzaro, l’onda lunga degli azzurri. D'Andrea e Ambrosino super motivati

D’Andrea caricato dall’Under 20, vuole spingere in giallorosso da seconda punta o esterno

L’onda lunga delle convocazioni azzurre per caricare il Catanzaro. Da qualche giorno Vincenzo Vivarini ha riabbracciato Luca D’Andrea e Giuseppe Ambrosino, motivatissimi dalle recenti esperienze con le nazionali. Il primo è praticamente rimasto a casa, giocando per l’Under 20 contro la Polonia davanti agli ottomila del “Ceravolo”. Il secondo ha guardato dalla panchina la gara con la Norvegia a Bolzano, ma la prima chiamata in Under 21 aumenta gli stimoli e amplia le prospettive. Quelle più immediate – per entrambi – sono ovviamente giallorosse e presentano tinte forti per la considerazione che il tecnico delle Aquile ha dato loro appena ha potuto.

D’Andrea è il più pronto. Non ha avuto i problemi fisici del compagno di reparto, sta bene e migliora, giorno dopo giorno, nell’assimilazione delle consegne che richiede da Vivarini. Venerdì scorso è stato autore di un buon primo tempo in Italia-Polonia, schierato da esterno destro nel tridente offensivo, mattonella dalla quale ha sfruttato le sue abilità nel dribbling per accentrarsi, puntare la porta o andare sul fondo per rimettere il pallone in area.

Nel Catanzaro che non gioca con quel modulo, Vivarini l’ha utilizzato in posizioni diverse: seconda punta o, soprattutto, laterale destro di centrocampo, quindi è normale che il diciannovenne di Ponticelli (Napoli) debba eseguire movimenti diversi e abbia più obblighi difensivi, senza dimenticare che nelle Aquile - squadra dall’organizzazione inevitabilmente maggiore di una nazionale - niente è lasciato all’improvvisazione personale. Comunque l’apprendistato di questi mesi sta funzionando, D’Andrea non ha visto sempre il campo (in tutto 143’), ma in quel poco ha mostrato scintille interessanti, dal rigore procurato con la Ternana agli inserimenti a Genova e Bolzano. La partita in nazionale ne ha lucidato le motivazioni.

L’Under 21 per Ambrosino ha avuto due facce. La convocazione pesa in positivo perché non si tratta più di calcio giovanile (anche se sempre di alto livello), ma di esperienze internazionali che formano. L’altro lato - meno positivo, ma non completamente negativo - è che per rispondere agli ordini del c.t. Nunziata l’attaccante ha dovuto saltare dieci giorni che sarebbero stati cruciali per migliorare la condizione fisico: ha dovuto rinunciare al piano preparato con cura dallo staff di Vivarini per farlo tornare al 100% o quasi. Dopo il lungo infortunio sarebbe stato essenziale. Il coach, non a caso, mercoledì lo ha impegnato un tempo con la prima squadra, l’altro con la Primavera, proprio per aumentarne il rodaggio. Ambrosino è probabile che domani riceva altri minuti significativi. I primi e gli unici disputati in giallorosso contro la Samp (12’ nel finale) sono stati più che incoraggianti. Sono trascorse tre settimane, la condizione è migliorata e l’esperienza in nazionale ha dato ulteriore entusiasmo al ventenne del Napoli. Anche se non da titolari, sia Ambrosino che D’Andrea saranno opzioni importanti contro la Feralpisalò: ambizioni azzurre sotto la maglia giallorossa.

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