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Catanzaro, a Como il primo test playoff

Cinque partite, quindici punti in palio, ma soprattutto la possibilità di capire il proprio spessore a certi livelli dopo dieci giornate da urlo.

È un test da playoff, il primo di una serie. Il Catanzaro sta per cominciare un ciclo di cinque partite contro avversarie d’alta classifica. Domani il Como al “Sinigaglia”, poi il Modena in casa, quindi la trasferta a Venezia, il derby interno con il Cosenza e il viaggio a Palermo. Cinque partite, quindici punti in palio, ma soprattutto la possibilità di capire il proprio spessore a certi livelli dopo dieci giornate da urlo.

Como è il primo ostacolo, un osso duro considerando la sua forza individuale e collettiva. Intanto è l’unica squadra della Serie B a essere riuscita a centrare quattro vittorie di fila, fra la terza e la sesta giornata: in un torneo difficilissimo come questo, è un’impresa. Per intenderci meglio: il Palermo si è fermato due volte dopo tre successi di fila, il Catanzaro è stato arrestato una volta e domani tenterà il poker per la seconda. Può riuscirci, perché sta benissimo.

I lombardi allenati da Moreno Longo, invece, il periodo buono l’hanno lasciato alle spalle: nelle ultime tre uscite hanno pareggiato a Bari e perso i confronti con la Cremonese (in casa) e a Parma. Questo aspetto rende le cose ulteriormente più complicate, Iemmello e compagni troveranno un avversario obbligato a reagire per non entrare in crisi. Le Aquile hanno reagito all’unico ko con il Parma inanellando cinque risultati utili, sono migliorati in fase difensiva e sfruttano spinte diverse: l’entusiasmo dell’ambiente, l’organizzazione di gioco, le doti dei singoli e una forma fisica ormai al top per quasi tutti.
Biasci è tornato al gol con la Feralpisalò, Donnarumma è in crescita ed è carico, Iemmello e Vandeputte sono sempre gli uomini in più, Stoppa un’alternativa di valore (vedi assist a Biasci sabato scorso), Verna un martello in mezzo, Ghion un regista come pochi altri in un contesto di qualità sparsa in ogni reparto, Krajnc ha recuperato dal mal di schiena e potrebbe essere un’arma in più dietro, vista la sua esperienza. Ieri sessione tattica mattutina a Giovino, oggi sempre in mattinata la rifinitura.
Nelle due aree. Tutte le qualità che possiedono le Aquile bisognerà tirarle fuori. Il Como ha segnato sei gol in meno del Catanzaro, metà dei quali divisi fra il difensore Ioannou e l’attaccante Cutrone: il primo è l’uomo copertina del reparto arretrato più prolifico del torneo (cinque reti), l’altro il calciatore con più tiri nello specchio (19) e un assiduo cercatore della profondità (sette volte in fuorigioco). Occhio anche a Iovine, centrocampista dall’assist facile (ne ha forniti quattro). L’area di rigore del Catanzaro sarà zona calda: i lombardi hanno segnato sempre e solo entro gli ultimi 16 metri, cinque volte con colpi di testa e su calci da fermo, quindi ci si può immaginare lavoro extra per Brighenti e soci. La squadra nel suo complesso dovrà stare attenta a non scoprirsi: il Como ha colpito tre volte in contropiede, più di tutti. I lariani hanno subito lo stesso numero di gol realizzati, cioè solo uno in più del Catanzaro ma giocando una gara in meno: significa che dalle parti del portiere Semper spazi e occasioni non mancheranno, anche sulle palle inattive (quattro reti incassate come i giallorossi) pur non avendo mai beccato una rete di testa.
Precedenti. Il Catanzaro ha affrontato il Como due anni fa nel turno preliminare di Coppa Italia: 2-2 dopo i supplementari, doppietta di Chaija per i lariani, Carlini e Verna per i giallorossi su due assist di Vandeputte prima di passare ai rigori. Si giocava sul neutro di Novara, l’assenza dal “Sinigaglia” è trentennale: in assoluto dal 17 febbraio 1993 per i quarti di Coppa Italia Serie C (successo dei padroni di casa per 1-0), in B dal 14 aprile 1990 (risultato 0-0). Il bilancio esterno negli scontri diretti, fra tutte le competizioni, è di nove sconfitte, cinque pareggi e quattro vittorie: 2-1 l’8 aprile 1984 e il 22 gennaio 1978, 2-0 il 7 ottobre 1962, 1-0 il 14 ottobre 1934.

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