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Il Catanzaro vuol ripartire tra fiducia e riflessioni

Dopo il ko in pieno recupero contro il Modena. Bisogna evitare errori di gestione e ingenuità

Quanto è dura la Serie B: le ultime due partite l’hanno ribadito in modo più forte e più chiaro di quanto non l’avesse fatto il ko con il Parma. La gara con il Modena è stata il compendio – più crudele e difficile da digerire per come è arrivato il 2-1 – dell’equilibrio della categoria e della galassia di differenza con la Serie C. Episodi ed errori, il Catanzaro ha pagato la sfortuna (traversa di Ambrosino) e i suoi sbagli, sia in occasione del pari che sul gol decisivo: il pari sarebbe stato un risultato giusto, gli emiliani non hanno impressionato, ma sono stati bravi a incidere quando hanno potuto e sono stati baciati dalla fortuna, che non guasta mai. Un anno fa, al piano inferiore, perdere così non era mai capitato. Ora sono due gare in fila che succede (anche se a Como diversamente che con il Modena) e bisogna farsene una ragione individuando le contromisure in termini di malizia e mestiere nel leggere meglio alcune situazioni.
Vivarini l’ha implicitamente ammesso quando ha spiegato – dopo l’incontro – che avrebbero potuto far fallo sulla transizione modenese che ha portato al 2-1. Non sarebbe male nemmeno accontentarsi di un punticino quando proprio non si riesce ad agguantare la vittoria: fra tutto e niente c’è la via di mezzo che muove la graduatoria. Mettendo in conto questi aspetti, va sottolineato che sul Catanzaro non soffiano venti di crisi: le prestazioni non sono mancate – soprattutto sabato –, l’impegno e le idee neanche. Anzi, per come era stato disinnescato il pressing alto del Modena per 27’ (fino al pari) bisognerebbe tirarsi giù il cappello.
La classifica è l’altro aspetto positivo: continua a rappresentare un bottino funzionale alla salvezza tranquilla, primo e vero obiettivo delle Aquile. Sintetizzando: non serve drammatizzare a patto di essere consapevoli – allo stesso tempo – che due sconfitte consecutive rendono ovviamente complicato il momento di una squadra non abituata a scivolare una volta dietro l’altra. E che venerdì dovrà affrontare la trasferta stile Mortirolo di Venezia, solitario secondo in classifica grazie a quattro vittorie nelle ultime cinque uscite. I lagunari puntano alla promozione, hanno uno degli organici più attrezzati e completi. Il Catanzaro deve azzerare tutto per provare a ripartire, resettare ciò che è successo e magari ritrovare da un lato la spensieratezza che gli aveva consentito di partire a razzo (dopo le prime quattro giornate era primo insieme al Parma), dall’altro le attenzioni che gli avevano permesso di inanellare altri cinque risultati utili (due pari e tre vittorie) in seguito alla prima battuta d’arresto col Parma. Volendo, si tratta di due cose mancate insieme nel momentaneo 1-1 del Modena (fra la leggerezza di Stoppa in disimpegno e la lettura difensiva attendista di Scognamillo): per alcuni minuti i giallorossi sono sembrati accusare parecchio il colpo incassato quando la partita era in pugno. Poi si sono ripresi, ma non è bastato. Fosse entrato il tiro di Ambrosino si parlerebbe di una grande vittoria. Purtroppo non è stato così e adesso la vera riscossa sta nel dimostrare di aver assimilato un gol andato di traverso a recupero quasi scaduto.

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