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Catanzaro, la ricetta di Brighenti: "Le ultime due sconfitte non ci devono condizionare, dobbiamo stare attenti"

Nell’anticipo di venerdì sera a Venezia il centrale sarà il punto di forza di una difesa orfana di Scognamillo squalificato

Per uno come lui, due sconfitte di fila sono lezioni da cui imparare. «Entrambe le gare ci hanno lasciato qualcosa, indicandoci dove migliorare pur nella consapevolezza che, nonostante il risultato, gli spunti positivi non sono mancati. Ora bisogna lavorare sui dettagli che fanno la differenza in una categoria come questa».
Nicolò Brighenti è il “saggio” dello spogliatoio, il più esperto in assoluto oltre che il leader della difesa. Le sue duecento e passa partite in Serie B pesano, nel senso che ha sempre le idee chiare e momenti un po’ delicati come questo ne ha affrontati e superati tanti. «Il bel gioco è il nostro punto di forza, ma non dobbiamo cullarci su di esso – ha sottolineato –, serve anche fare punti e la cattiveria agonistica non deve mancare. Bisogna migliorarsi sempre, nel gioco, nei contrasti, in un sacco di aspetti. Andiamo avanti con fiducia, ora è necessario essere bravi ad avere l’equilibrio giusto dopo un campionato in cui abbiamo vinto praticamente sempre. La B è diversa, dal Modena siamo stati puniti su una ripartenza, però fa tutto parte di un processo di crescita. Del gruppo che c’era in C in parecchi non avevano frequentato la B, ma tutti vogliono dimostrare di valerla e questo è importante».
Sabato il trentaquattrenne aveva recuperato in extremis (costola incrinata). A Venezia, venerdì, sarà il fulcro del pacchetto arretrato privo di Scognamillo in una coppia di centrali diversa per la prima volta in campionato: «Non so chi verrà schierato al suo posto – ha detto del compagno –, ma gli allenamenti nei quali mischiamo sempre gli interpreti servono proprio a questo. Venezia sarà un bel banco di prova, sono sicuro che il sostituto si farà trovare pronto».
Magari Krajnc o il più giovane Miranda, uno dei ragazzi che spingono per ritagliarsi spazio. E che da Brighenti hanno molto da imparare: «In rosa ci sono giovani intelligenti e di prospettiva che vogliono migliorarsi, c’è un confronto diretto e costante con tutti loro. Il gioco sporco degli avversari e i rigori che ci hanno fischiato contro? Il calcio è cambiato col Var, se sfiori l’avversario in area fischiano la massima punizione, è così e non possiamo farci niente. Quanto ai falli che subiamo, noi pensiamo a giocare pur dovendo prendere consapevolezza anche di questo per trovare l’alternativa».
Da centrale di una linea a tre a centrale di sinistra in quella a quattro: Brighenti ha un po’ spostato il suo punto di partenza in campo, non le sue funzioni. È sempre il regista che cura la prima impostazione (è il calciatore con più passaggi del torneo) ed è ancora un attento e puntuale marcatore che punta a correggere la voce sulle reti subite: «Abbiamo modificato leggermente la nostra impostazione rispetto a un anno fa anche se i concetti sono sostanzialmente uguali. Il meccanismo è da perfezionare, prendiamo troppi gol e a un difensore non può far piacere».
Il Venezia di Pohjanpalo sarà il test più indicativo per provarci: «Le due sconfitte non devono condizionarci, dovremo avere equilibrio, massima attenzione e umiltà. Per me il Venezia è un po’ come il Parma, mi aspetto una sfida molto difficile in cui i dettagli faranno la differenza. Sarà indispensabile – ha concluso – dare il nostro meglio».

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